L'iniziativa

Aree interne e spopolamento, siglata la Dichiarazione dell’Aquila

Assemblea del Gruppo ECR, Conservatori e Riformisti Europei, per siglare il documento comune "La dichiarazione dell'Aquila". Marsilio: "Serve una risposta unita contro le calamità naturali". 

Assemblea del Gruppo ECR, Conservatori e Riformisti Europei, per siglare il documento comune “La dichiarazione dell’Aquila”. Marsilio: “Una risposta unita contro le calamità naturali”.

Spopolamento aree interne e politiche sulle calamità naturali al centro dell’assemblea del gruppo ECR (Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei) del Comitato europeo delle Regioni, che nel sottoscrivere un documento comune ‘La Dichiarazione dell’Aquila’, come l’ha voluta chiamare il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, vuole mettere mano sulle risposte politiche necessarie.
“Crediamo che l’Unione Europea deve avere una politica unitaria anche per quanto riguarda le calamità naturali, terremoti,
alluvioni, incendi ecc, per le quali i singoli stati nazionali sono di fatto lasciati soli, mentre sul tema delle aree interne ci sono anche in questo caso singole risposte nazionali – ha detto a margine dell’evento Marsilio – in Abruzzo c’è una legge regionale per chi trasferisce la propria residenza o fa nascere figli nelle aree appenniniche, ma è evidente che serve anche una politica nazionale. Lo Stato è fondamentale e ora con il Governo Meloni aspettiamo che si trasformi in realtà ciò che è stato annunciato su natalità e aree disagiate. L’Abruzzo porta la propria esperienza, ma è evidente che è il tempo di una politica di vantaggi fiscali, servizi, nidi, taglio Iva sui prodotti per l’infanzia. Per l’Europa questo è un tema atavico e deve dare una riposta”.

Per Marsilio insomma “Il confronto internazionale che stiamo svolgendo all’Aquila ci dimostra che ci sono paesi simili o meno simili, ma che hanno le stesse esigenze. Sui dissesti naturali non ci sono mai stati stanziamenti collettivi, solo col Covid si è dato vita ad una politica comune. Ma non deve essere un’eccezione – conclude – perchè forse è il caso di pensare ad una Agenzia per la Coesione Territoriale su questi temi: così come non c’è una politica d’assieme sui beni culturali, penso che invece i cambiamenti climatici, il dissesto, stanno facendo capire che la risposta deve essere comune”.

“Sono molto orgoglioso di aver restituito a L’Aquila e all’Abruzzo una centralità nelle politiche europee – ha aggiunto il governatore – Oggi abbiamo decine e decine di ospiti che governano regioni, province e città in tutta Europa. Abbiamo voluto sottoscrivere questo accordo definito ‘Dichiarazione dell’Aquila’ per promuovere una cooperazione tra realtà diverse che sono governate da tutti i partiti e gruppi appartenenti alla grande famiglia della politica europea dei conservatori e riformisti che ho l’onore di presiedere nel Comitato europeo delle Regioni. Intendiamo scambiare tra di noi esperienze, migliori pratiche, ognuna con le sue specialità, in modo tale da conoscerle a fondo e integrarle. L’obiettivo è metterle a fattor comune per migliorare il livello dei servizi e delle politiche offerti ai cittadini sui propri territori ma anche creare una rete di relazione per rispondere a bandi UE in maniera più efficace, più forte e coordinata creando una partnership con altri territori. Credo che sia un’occasione di scambio, di crescita e di sviluppo fondamentale”.

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