Tutti i Santi giorni, 13 novembre: San Diego d’Alcalá

San Diego d’Alcalá per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 13 novembre.
San Diego d’Alcalá per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 13 novembre.
Il 13 novembre si ricorda San Diego d’Alcalá. San Diego d’Alcalá, noto anche come San Diego di San Nicolás, nacque intorno al 1400 a San Nicolás del Puerto in Andalusia. Scarse sono le notizie dei suoi primi anni di vita: in gioventù si fece eremita vicino al paese natio, dedicandosi alla preghiera e alla coltivazione dell’orto; per il vestiario, rattoppava i panni che la gente gli donava in cambio di modesti lavori artigianali. Turbato dalla risonanza del suo agire, per sottrarsi alle attenzioni dei concittadini scelse di porsi sotto la regola dei Francescani di Arizafe, presso Córdoba, dove compì il noviziato come fratello laico. Nel 1441 San Diego, seppure non ancora ordinato sacerdote, venne inviato nelle Canarie per radicarvi meglio il cristianesimo, in un ambiente ancora pervaso da ataviche superstizioni. Cinque anni dopo, riconosciutagli l’efficacia della sua missione di predicatore tra la gente, fu promosso “guardiano” del convento di Fuerteventura. Tuttavia, la sua opera irritò i colonizzatori, preoccupati di una possibile emancipazione degli indigeni, così nel 1449 fra Diego fece ritorno in Spagna. Nel 1450 si recò a Roma in pellegrinaggio per il Giubileo e per la canonizzazione di Bernardino da Siena. Nell’estate dello stesso anno la città fu colpita da una terribile epidemia di peste che portò alla fuga gran parte del clero romano e lo stesso papa Niccolò V. San Diego d’Alcalá invece rimase, assistendo i confratelli appestati nel convento dell’Aracoeli e cercando di organizzare distribuzioni di viveri tra i più bisognosi. Tornato poi in Spagna, ricominciò a servire varie comunità, fino alla morte nel convento di Alcalá de Henares il 12 novembre 1463. Attorno alla sua figura si levò subito una forte devozione popolare, anche grazie ai numerosi prodigi compiuti in vita e post mortem. Nel secolo successivo si diede l’avvio alla causa di canonizzazione, sostenuta anche da re Filippo II di Spagna: suo figlio don Carlos sfuggì a un mortale pericolo, ed egli ne diede merito all’intercessione di frate Diego. Papa Sisto V lo proclamò Santo nel 1588. San Diego d’Alcalá è molto venerato in Spagna e in America Latina.

Dal punto di vista iconografico viene spesso rappresentato come umile converso francescano, con saio di bigello, nell’atto di donare viveri ai più poveri, talvolta portando con sé in una mano la croce, simboli della sua attività caritatevole e missionaria. I suoi attributi ricorrenti sono le rose e il pane, a ricordo del più famoso tra i suoi miracoli. Fra Diego aveva l’abitudine di privarsi del proprio cibo per darlo a qualche mendicante: una volta il paniere che era stato dato ai poveri si riempì misteriosamente di rose, segno dell’apprezzamento di Dio per le sue opere di carità. Il prodigio viene spesso ricordato sia nelle immagini popolari, frequenti nelle chiese francescane spagnole, sia nei due celebri cicli pittorici di Murillo e Annibale Carracci. Spesso sotto la manica del saio si intravedono due chiavi, segno del suo ruolo di padre guardiano del convento di Fuerteventura. Talvolta viene raffigurato con il giglio virginale e gli angeli; si narra infatti che allorquando il lavoro di cuoco nel convento si faceva pesante, veniva soccorso in cucina dagli angeli.