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Due mamme per una bimba, sentenza storica del Tribunale per i minorenni dell’Aquila

SULMONA - È ufficialmente mamma della bimba nata dalla compagna. Sentenza storica del Tribunale per i minorenni dell'Aquila: "Legame che non ha nulla di diverso da un vero e proprio vincolo genitoriale".

SULMONA – È ufficialmente mamma della bimba nata dalla compagna. Sentenza storica del Tribunale per i minorenni dell’Aquila: “Legame che non ha nulla di diverso da un vero e proprio vincolo genitoriale”.

“Il minore è nato e cresciuto con le componenti la coppia, instaurando con loro, madre biologica e compagna, un legame inscindibile che, a prescindere da qualunque classificazione giuridica, nulla ha di diverso rispetto a un vero e proprio vincolo genitoriale. Negare al minore i diritti e i vantaggi che derivano da questo rapporto costituirebbe certamente una scelta non corrispondente all’interesse del minore”. Con queste motivazioni, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila dopo tre anni ha stabilito che sì, la compagna della madre, per la figlia della stessa, dev’essere considerata genitrice a tutti gli effetti.
La vicenda giudiziaria risale a tre anni fa e riguarda una 43enne che si era sottoposta a procreazione assistita per avere la sua bambina; al suo fianco, la compagna di 48 anni che a sua volta si è sottoposta a un lungo percorso burocratico di adozione, per per essere considerata come genitore della stessa bambina. Nel frattempo, le due donne si sono unite civilmente. “Avevamo programmato di sposarci nel 2019 quando la mia compagna è rimasta incinta – spiega la neo mamma a ilgerme.it – ma poi a causa della pandemia abbiamo dovuto rimandare. Il tribunale ha verificato come la nostra sia una famiglia a tutti gli effetti: un mutuo e una casa insieme, una posizione lavorativa solida per entrambe, un progetto di vita, un legame forte e il sostegno delle nostre famiglie”.

A seguire la vicenda legale, l’avvocata Barbara Ranucci, amica della stessa coppia, che sempre a ilgerme.it sottolinea: “È stata una sorta di sfida in quanto in Italia sono state emanate pochissime sentenze simili – commenta l’avvocata – e posso affermare con ragionevole certezza che in Abruzzo sia la prima“.

(foto da Repubblica.it)

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