Tutti i Santi giorni, 15 novembre: Sant’Alberto Magno

Sant’Alberto Magno per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 15 novembre.
Sant’Alberto Magno per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 15 novembre.
Il 15 novembre si ricorda Sant’Alberto Magno. Sant’Alberto Magno, conosciuto anche come Sant’Alberto il Grande, nacque a Lauingen intorno al 1206 in Baviera dal Conte di Bollstädt. Scarse sono le notizie sulla sua prima formazione: da giovane fu mandato a proseguire gli studi presso l’Università di Padova, dove risiedeva un suo zio, famosa per la sua cultura delle arti liberali, per le quali il giovane aveva una speciale predilezione. In città conobbe il superiore generale dei domenicani, il beato Giordano di Sassonia, che lo avviò alla vita religiosa. Nel 1229 Alberto vestì l’abito dei predicatori e fu mandato a Colonia, dove completò gli studi e cominciò a insegnare teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d’eccezione: Tommaso d’Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò l’ambizioso progetto del commento all’opera di Dionigi l’Areopagita e agli scritti filosoficonaturali di Aristotele. Sant’Alberto vide il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima: secondo Dionigi, l’anima era posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano, mentre per Aristotele si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana, svelando in questo agire la sua origine divina. Da queste considerazioni, il Santo diede avvio all’orientamento mistico nel suo Ordine, sviluppato poi da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da San Tommaso. Nonostante i suoi molti doveri di religioso – come Padre Provinciale dei Domenicani, come vescovo di Ratisbona e legato pontificio – pur effettuando numerosi viaggi, Sant’Alberto Magno compose una vera e propria enciclopedia, contenente trattati scientifici su quasi ogni argomento dello scibile umano, mostrando una conoscenza della natura e della teologia sorprendenti; fu, davvero, un Doctor Universalis. Dopo aver difeso il discepolo da varie accuse, fiaccato da una vita austera di privazioni e di lavoro, si spense nel 1280 a Colonia, dove fu sepolto nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Fu beatificato da Papa Gregorio XV nel 1622; nel settembre 1872, i vescovi tedeschi riuniti a Fulda inviarono alla Santa Sede una petizione per la sua canonizzazione e, nel 1931, papa Pio XI lo elevò agli onori dell’altare proclamandolo Dottore della Chiesa. Nel 1941 papa Pio XII lo dichiarò patrono dei cultori delle Scienze naturali.

Dal punto di vista iconografico, Sant’Alberto Magno è raffigurato nell’abito dell’Ordine dei Predicatori su cui vengono inseriti elementi riconducibili alla dignità episcopale che ricoprì a Ratisbona, come la mitria e il baculo pastorale. Frequentemente rappresentato mentre siede nel tipico studiolo medievale, è circondato da libri e viene colto nell’atto di meditare o scrivere.