Movida: locali contro i residenti, monta la protesta

Locali del centro storico vs residenti: la protesta non si ferma e partono le diffide. I gestori delle attività su piazza Chiarino vogliono lavorare.
Dopo la denuncia di due residenti del centro storico dell’Aquila nei confronti di un locale che si trova a via Verdi, arriva la contestazione da parte dei gestori dei locali: “la nostra immagine viene danneggiata e denigrata”.
Non si ferma la battaglia tra residenti e locali del centro storico: da una parte i primi chiedono rispetto delle regole e del riposo dei residenti, dall’altra ci sono i locali che vorrebbero semplicemente lavorare, soprattutto dopo 2 anni di difficoltà causa pandemia e rincari energetici. Le attività coinvolte sono 2 e si trovano su piazza Chiarino che hanno fatto redigere una diffida legale scritta e inviata nei giorni scorsi dall’avvocato Giuseppe Fisauli, del foro dell’Aquila. Dall’altra parte invece c’è l’associazione “Cittadini per il centro storico” guidata da Claudia Aloisio e rappresentata dall’avvocato Fausto Corti,
“All’indomani della nascita della vostra associazione, – scrive l’avvocato Fisauli nella diffida – sulla piazza Chiarino non è stato più organizzato nulla, ciò in considerazione del veto continuo e sistematico da parte vostra. Con una serie indefinita di diffide e articoli avete di fatto impedito l’organizzazione di qualsivoglia evento. Tale situazione ha comportato un danno economico (oltre che all’immagine) consistito in un deciso calo di fatturato. L’ostilità dell’associazione non trova peraltro alcun fondamento atteso che nessuno dei locali citati ha mai ricevuto multe, nonostante la presenza e i controlli quasi quotidiani da parte di vigili urbani e forze di polizia. La piazza non è mai stata interessata da problemi di ordine pubblico (che invece hanno riguardato tante altre piazze della città), tutte le attività hanno sempre e scrupolosamente osservato gli orari di apertura e chiusura e tutti sono dotati di sicurezza tanto interna quanto esterna. Ciò nonostante, a causa delle continue vessazioni da parte vostra nel corso dell’anno 2022, piazza Chiarino ha visto cancellazione/annullamento degli eventi: “Aspettando la Perdonanza”, “Sharper – la notte dei ricercatori”, “Festival Riscoprire l’Europa”. Vi diffido a desistere da ulteriori condotte che possano impedire l’esercizio legittimo delle attività commerciali e a prendere contatti con lo scrivente al fine di verificare la possibilità di addivenire a un accordo transattivo che permetta da un lato di tutelare i diritti dei componenti l’associazione, dall’altro quelli, altrettanto sacrosanti, dei locali”.
“Il diritto di associazione – replica l’avvocato Corti – e il diritto di opinione sono tutelati dalla Costituzione sicché, se i suoi assistiti (i cinque locali, ndr) hanno qualche problema a che vengano esercitati dalla collega Aloisio, è bene che se ne facciamo una ragione. Se, poi, i suoi assistiti volessero comunque chiedere ad un tribunale della Repubblica di accertare che una cittadina non può valersi dei suoi diritti costituzionali, non posso che augurare loro buona fortuna. Per il resto osservo che la mia assistita non ha alcun potere di decidere dove e quando il Comune e l’Università tengono le manifestazioni per cui, qualora i suoi assistiti dovessero ritenersi danneggiati da tali decisioni, ben potranno rivolgere le loro doglianze direttamente al sindaco Biondi e al rettore Alesse”. “Abbiamo bisogno di un accordo per lavorare, perchè altrimenti l’immagine dei locali e l’onorabilità vengono denigrate”,è la replica del proprietario di un locale su piazza Chiarino.
Questa mattina intanto l’associazione Cittadini per il centro storico ha convocato una conferenza stampa per discutere di episodio, legato alla movida molesta, in cui, da parte dei residenti, sarebbe stato segnalato un atteggiamento discriminatorio neo confronti degli stessi da parte della Polizia municipale.