Il TAR Lazio annulla la nomina del dottor Ettore Picardi a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo. Si riapre la partita per il dottor Giampiero Di Florio.
Con sentenza del 12 ottobre pubblicata nella giornata di oggi, il TAR Lazio ha accolto il ricorso del dottor Giampiero Di Florio, annullando la delibera del 6 dicembre 2021 del Consiglio Superiore della Magistratura, che ha conferito al dott. Ettore Picardi l’ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.
I due erano in corsa per lo stesso posto da Procuratore a Teramo, con il CSM che, all’esito della votazione al Plenum sui lavori della Quinta Commissione, si era espresso in favore del dottor Picardi. Da qui il ricorso presentato dal dottor Giampiero Di Florio al TAR del Lazio e accolto dagli stessi giudici amministrativi, che quindi di fatto riaprono la partita per il posto di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.
Nella sentenza si evidenzia che “come sostenuto dalla parte ricorrente, la preferenza accordata al dott. Picardi e la valutazione di subvalenza del ricorrente, nonostante la sua prevalenza sotto il profilo dell’indicatore specifico di cui all’art. t 7 lett. b) del T.U. (pregresse esperienze direttive e semidirettive in uffici omologhi per funzioni), non si pongono in linea con la normativa di riferimento sopra richiamata e con i principi affermati dalla. giurisprudenza sulla ponderazione degli elementi da considerare ai fini della nomina”. Nella stessa sentenza si stabilisce “la violazione dei principi in ordine alla considerazione degli indicatori attitudinali. Il ricorrente possiede, infatti, un’esperienza proprio in quelle funzioni tipiche che connotano il posto messo a concorso, mentre, l’esperienza in secondo grado acquisita dal controinteressato, per quanto rilevante, presenta comunque caratteristiche eterogenee rispetto al ruolo da ricoprire, di modo che la prevalenza accordata, a fronte della sussistenza di un indicatore specifico in favore del dott. Di Florio, non risulta sorretta da un adeguato supporto motivazionale. Il ricorso va quindi accolto, con annullamento della delibera impugnata”.
