Tenute Valerio, sulle orme di nonno Sabatino: la forza delle radici

Sulle orme di nonno Sabatino: Tenute Valerio, Donato e la sua famiglia. Tre generazioni a Campana di Fagnano Alto, impegnate in agricoltura e per la valorizzazione del territorio.
La storia di Donato Valerio e della sua famiglia: “Qui abbiamo trovato la nostra dimensione”. Tre generazioni a Campana di Fagnano Alto, impegnate in agricoltura con le Tenute Valerio, sulle orme di nonno Sabatino.
Lo chiamavano “Faziitt”, ma si chiamava Sabatino. Inizia con lui la lunga storia fatta di ritorni che ha da sempre contraddistinto la famiglia Valerio e che oggi è rappresentata da un numeroso nucleo familiare, tre generazioni in tutto, che cammina proprio sulle orme di nonno Sabatino. A raccontarci la storia, Donato Valerio, di Campana di Fagnano Alto.
“Tutto è cominciato con mio nonno, agricoltore da sempre, poi partito giovanissimo per il Canada. Tornato dall’estero ha ripreso la sua attività in campagna, fatta di coltivazione di ortaggi, piccoli allevamenti, vigne, foraggi, naturalmente con le tecniche disponibili al tempo”. Ma di tempo, appunto, ne è passato parecchio e quella terra che sembrava ormai abbandonata, con la forza delle sue radici, ha richiamato Donato, quel nipote che era partito per Bologna per fare il poliziotto. “Da bambino aiutavo sempre mio nonno e quando sono tornato a Campana ho provato un forte dispiacere nel vedere quella terra abbandonata. Così, piano piano, insieme alla mia famiglia, l’abbiamo rimessa a posto“. Era il 2006 e un passo alla volta la “terra dei padri” è tornata all’antico splendore.
“C’è voluto tempo – racconta Donato – e solo nel 2018 questo lungo recupero ha trovato concretezza, grazie a mia moglie, Ilaria Forte, che a quel punto ha voluto aprire l’azienda, in cui tutti diamo una mano. Si chiama ‘Tenute Valerio’, proprio in omaggio a nonno Sabatino”.
E le Tenute Valerio, oltre al nome, hanno conservato l’attaccamento alla famiglia e alle tradizioni: “Oltre a mia moglie, che è la titolare dell’azienda, lavora con noi mio padre Antonio (il maresciallo Tonino) e anche i nostri figli danno una mano. Nostra figlia Melissa, che ha 15 anni, preferisce di più accompagnarci a mercati ed eventi, mentre Giorgio, di 10 anni, ama particolarmente prendersi cura degli animali, con una particolare predilezione per gli asinelli”.

Così oggi le Tenute Valerio sono una consolidata realtà che avrebbe inorgoglito nonno Sabatino: “Coltiviamo soprattutto ortaggi e frumento; in particolare, coltiviamo le cipolle, che poi lavoriamo per realizzare confetture, agrodolci e sottoli. Produciamo anche il frumento, con le farine e l’orzo, che trasformiamo. Le produzioni maggiori sono legate alle cipolle e alle patate, ma trattiamo un po’ tutti i prodotti di stagione: cavoli, insalate, peperoni, aglio, pomodori… Ci occupiamo anche di tartuficoltura“.
Il tutto a Campana di Fagnano Alto, una piccola frazione di pochi abitanti: “Insieme ad altre famiglie cerchiamo di tenere in vita il posto”.
Insomma, nessuna nostalgia per la grande città: “A Bologna si stava bene, è una città vivibile, non come certe metropoli. Però io sono nato in paese e questa è la realtà che mi è sempre piaciuta e che condivido con la mia famiglia; anche perché viviamo bene a pochi chilometri da una città come L’Aquila. È questa la nostra dimensione in cui siamo felici”.
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