Mais nero, una scommessa lunga 20 anni: l’impresa di Luca Tarquini

20 novembre 2022 | 18:21
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Mais nero, una scommessa lunga 20 anni: l’impresa di Luca Tarquini

La scommessa di Luca Tarquini: 20 anni per riconquistare il mais nero.

L’AQUILA – La scommessa di Luca Tarquini: 20 anni per riconquistare il mais nero.

“Mia nonna diceva che portava fortuna e che chi trovava il mais nero poteva baciare chiunque volesse. Io non sono superstizioso, ma questi racconti mi sono rimasti impressi nel cuore, così ho cominciato per caso a produrlo e poi ho deciso di farla diventare la mia vera attività”. Così Luca Tarquini dell’azienda agricola di Bazzano, “Dietro il monte”, ricorda l’avvio di quella “impresa” che lo ha portato a riscoprire il particolare mais nero. “Si tratta di un mais antichissimo, – spiega a IlCapoluogo.it – la sua presenza a L’Aquila si è attestata per millenni, ma poi è scomparso, perché si tratta di una tipologia che cede facilmente all’impollinazione da altri tipi di mais”.
Poi la scoperta: “Nel 1993 ho trovato casualmente una pannocchia con chicchi neri, appesa dietro una porta, messa lì probabilmente per quei vecchi racconti degli anziani e per lo stesso motivo ho dovuto penare non poco per farmela dare”. Da lì è iniziato un percorso durato quasi vent’anni: “Ho ripiantato tutti i semi, ne erano circa 200, ma il primo anno sono riuscito a ottenerne solo 15 piante con pannocchia nera. Ci sono voluti 19 anni per arrivare a una purezza del 98%“.

mais nero dietro il monte luca tarquini

Ci sono voluti quasi 20 anni, ma alla fine la scommessa è stata vinta: “Ho cominciato per hobby, ma adesso al mais nero è legata la mia attività principale con l’azienda agricola che conduco insieme alla mia compagna, producendo anche farro, cereali, erba medica. Inoltre, ottenuta la produzione ‘pura’ di mais nero non mi sono fermato: l’abbiamo trasformato in farina, biscotti, pane e birra. Tutto a km zero e con un mais macinato a pietra con un mulino ad acqua che utilizza l’acqua del Vera, la stessa acqua che il mais ‘beve’ per l’irrigazione”.
Tanta pazienza, quindi, ma il risultato ha ripagato fatiche e attese: “Il primo anno che ho potuto presentare il prodotto sul mercato ho commercializzato complessivamente 15 chili di mais nero. Nelle settimane scorse ho chiuso un contratto che da solo era per 30 quintali”.

mais nero dietro il monte luca tarquini

Si tratta di un mais “unico e con seme che non si può trovare in commercio”, le cui caratteristiche principali sono quelle della “sapidità e i valori nutrizionali che acquisisce grazie al terreno, all’acqua utilizzata per l’irrigazione, alla purezza dell’aria di montagna che caratterizza la nostra terra”.
“Nel mais nero è contenuta un’elevata quantità di antocianine, un forte antiossidante naturale utile al corpo umano. Utili anche i fitonutrienti che rafforzano il sistema immunitario. Effetti benefici sono stati riscontrati anche per quanto riguarda la riduzione del colesterolo e la regolazione della pressione”.