Terremoto Centro Italia, confermare Giovanni Legnini commissario: associazioni scrivono al Governo

23 novembre 2022 | 13:31
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Terremoto Centro Italia, confermare Giovanni Legnini commissario: associazioni scrivono al Governo

Associazioni delle Marche scrivono al presidente del Consiglio Meloni: “Mantenere struttura commissariale con a capo Giovanni Legnini”.

Una dozzina di associazioni scrivono al presidente del Consiglio Meloni: “Mantenere struttura commissariale con a capo Giovanni Legnini”. Intanto il Ministro Musumeci: “La sua conferma non spetta solo a me”.

Una dozzina di associazioni del territorio di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), il Comune marchigiano che ha pianto 51 morti nel sisma dell’agosto 2016, scrive alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a tutto il governo per chiedere il mantenimento della Struttura commissariale per la ricostruzione del Centro Italia con a capo il commissario straordinario Giovanni Legnini. “Sono molte, tuttora, le preoccupazioni dei cittadini che attendono di tornare a vivere nelle loro case, a più di 6 anni dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia e ha cambiato per sempre il destino dei nostri borghi – si legge nella lettera – Ci troviamo in un momento cruciale del processo di ricostruzione, che per merito della svolta impressa dal 2020 dal commissario straordinario Legnini e dalla Struttura da lui diretta, sta finalmente producendo risultati tangibili. Tutti noi che da anni viviamo la faticosa realtà del post sisma, – prosegue – sappiamo che la gestione Legnini ha interrotto anni di vera e propria paralisi, normativa e non solo, mettendo in campo un inestimabile patrimonio di competenza e ricerca di concertazione con le comunità colpite, dando garanzia di correttezza e ascolto fuori da ogni logica di partito, mostrando capacità di coordinamento e ascolto dei diversi attori in campo, esercitando costantemente un ruolo di pungolo e di supporto nei confronti delle istituzioni locali”.
La lettera cita l’ultima relazione della Corte dei Conti Marche che ha indicato nella recente gestione della ricostruzione un “modello virtuoso di spesa, confermando il positivo cambio di passo che le comunità colpite dagli eventi sismici hanno avuto modo di sperimentare nella loro vita quotidiana”.
“Crediamo sia indispensabile non interrompere questo processo virtuoso, in vista di una ricostruzione che non va intesa solo come fisica dei paesi – condizione prima e imprescindibile di rinascita – ma anche in senso economico e sociale. Qualsiasi battuta d’arresto e qualsiasi nuova incertezza nel processo di ricostruzione comporterebbe l’aggravarsi del fenomeno di spopolamento nelle aree interne, le cui nefaste conseguenze sono già visibili nel nostro e in altri Comuni montani”.

Intanto, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci alla Fiera di Bergamo rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se il commissario alla ricostruzione del dopo terremoto Giovanni Legnini il cui mandato è in scadenza verrà riconfermato dal governo, ha sottolineato: “Non rispondo a questa domanda, è una valutazione di carattere tecnico e politico che non spetta solo a me“. A chi gli ha chiesto poi se servirebbe in Italia un dipartimento ad hoc per le ricostruzioni del dopo terremoto ha aggiunto: “Una struttura per la ricostruzione in parte c’è già perché Casa Italia ha anche questa funzione, le Regioni hanno il compito di costruire e ricostruire – ha concluso -. Noi abbiamo bisogno di un’unica regia per evitare che ci siano diverse programmazioni incapaci di dialogare tra loro. Dobbiamo mettere in sicurezza il territorio, non serve parlare quando la calamità è già avvenuta”.