Il rombo dei motori, la voce del navigatore, le manovre studiate al millimetro: Silvia Franchini, pilota aquilana di rally, si racconta a #nonsolocalcio, la trasmissione del Capoluogo curata da Eleonora Falci.
Dagli inizi al kartodromo di Cavalletto d’Ocre, che quest’anno ha compiuto 40 anni di attività, al primo kart acquistato quasi di nascosto, all’insaputa della sua famiglia: Silvia Franchini ha sempre avuto le idee chiare e una grande caparbietà. Doti che l’hanno portata a conquistare alte vette, come il trofeo Lady 2019 e Rally città di Torino.
“La passione per i motori l’ho sempre avuta: un po’ credo di averla ripresa da mio padre, che ha avuto un concessionario di auto a L’Aquila e comunque ha sempre venduto auto. In realtà. l’amore per i motori è scoppiato quando sono andata al kartodromo di Cavalletto per la prima volta. C’eano kart più professionali rispetto a quelli che avevo visto fino ad allora, e anche solo a sentirne il suono me ne sono innamorata!”
E’ stato un percorso tortuoso, ammette Silvia, che però lo ha affrontato con grande caparbietà. Tanti sacrifici, anche economici: lo studio di giorno, il lavoro di sera per mettere insieme i soldi per il primo kart.
“A casa non erano convinti di volere una figlia pilota” sorride Silvia. “Adesso anche loro ne sono orgogliosi e ne sono fieri: è quello che voglio di più dalla vita e mi aiutano anche, quando possono.
La prima gara di Silvia Franchini risale al 2016: al suo fianco navigatori sempre diversi.
“Preferisco avere donne navigatrici accanto a me”, sottolinea. “Solo poche volte ho avuto un navigatore uomo. Certo, l’intesa è fondamentale: si tratta di una fiducia reciproca al cento per cento”.
A mano a mano che ci si avvicina alla gara, poi, la tensione sale. “Cerco di tenermi in forma ma soprattutto di fare un po’ di preparazione spirituale, per allontanare l’ansia. Le cose da organizzare sono davvero tante”.
E poi un pizzico di scaramanzia non guasta: accanto a Silvia ci sono sempre i suoi due portafortuna, “Black cat” – un gatto nero, stilizzato sul suo casco – e Tina PiloTina, una bambola di pezza che le somiglia.
La puntata di Nonsolocalcio è stata anche l’occasione per parlare della presenza di donne in questo sport che viene declinato, spessissimo, al maschile. “Noi donne siamo sempre in minoranza nel motorsport”, ammette Silvia. “Anche se negli ultimi tempi stanno aumentando le donne che guidano. La donna ha sempre qualche difficoltà in più per entrare in questo mondo prettamente maschile: serve determinazione, tanta, oppure – e non è il mio caso – avere già una famiglia alle spalle che porta avanti questo genere di carriera. Io personalmente, come donna, ho incontrato un po’ di difficoltà: ma ora ho il mio spazio.”
Spazio che le è stato dato anche a livello mediatico: è tanta la curiosità e l’attenzione che testate nazionali e internazionali hanno avuto per Silvia Franchini. TuttoRally, la storica rivista del settore, ha dedicato diverse pagine alla pilota aquilana sia nel numero di marzo sia in quello più recente di ottobre. E se si naviga sul suo sito, si trova anche un’intervista in ungherese: il primo pilota italiano intervistato dal magazine ungherese Tuning-Line è stata infatti l’aquilana Franchini.
Nonsolocalcio: rally. Ospite in studio, la pilota aquilana Silvia Franchini. Conduce Eleonora Falci
