Bando borghi, Anac: per i 20 milioni a Calascio codice degli appalti violato

2 dicembre 2022 | 11:37
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Bando borghi, Anac: per i 20 milioni a Calascio codice degli appalti violato

Bufera sui 20 milioni dati dal bando borghi per trasformare Rocca Calascio in un albergo diffuso. Per l’Anac sarebbe stato violato il codice degli appalti.

Non si placano le polemiche intorno al Bando Borghi e i 20 milioni assegnati al Comune di Calascio per trasformare la frazione di Rocca Calascio in un albergo diffuso: l’Anac, l’associazione nazionale anti corruzione, mette nero su bianco l’accusa di violazione del codice degli appalti.

Il contestatissimo “Bando borghi” è il progetto del Pnrr voluto dall’ex ministro Dario Franceschini, che puntava a scegliere 21 borghi, uno per regione, che ricevessero ciascuno 20 milioni per riqualificarsi in chiave turistica. Calascio, va ricordato, è un Comune commissariato da giugno 2021, dopo che la maggioranza del consiglio comunale e il sindaco si sono dimessi per motivi mai chiariti. L’articolo, pubblicato sul Fatto Quotidiano, accende i riflettori sulla denuncia dell’Anac che spiega come “Il Comune di Calascio abbia di fatto fruito di un servizio di architettura contravvenendo ai principi di concorrenza e par condicio (non avendo effettuato alcuna gara) e al principio dell’equo compenso (avendo acquisito il servizio gratuitamente). 

Calascio castel del monte turismo

Dopo le critiche di diverse associazioni, a partire dall’Uncem che aveva definito il Bando borghi “una lotteria” a causa dei criteri fumosi applicati nella scelta, e diversi ricorsi, uno dei quali sulla graduatoria del Molise arrivato al Consiglio di Stato e respinto, il 30 novembre con un duro comunicato stampa, l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), ha messo nero su bianco che, per quanto riguarda la scelta della Regione Abruzzo, il Comune di Calascio ha vinto i 20 milioni “violando il codice degli appalti”. Lo ha scritto in una nota il presidente Anac, in base all’esposto del sindaco di Castelli (Teramo) su presunte anomalie del progetto vincente, che prevedeva di trasformare la frazione di Rocca Calascio in un albergo diffuso. “La Regione Abruzzo e il Comune di Calascio – spiega Anac – avevano detto che la questione era stata già oggetto di un ricorso al Tar rigettato, dunque risolta. Ma Anac ha notato altre due criticità. Innanzitutto, il progetto di riqualificazione di Rocca è stato scritto da un architetto scelto senza bando, senza alcun documento che sostanzi la scelta, e che ha lavorato con un compenso di 100 euro forfettariIn secondo luogo il Comune, per vincere il bando – che prevedeva l’uso solo di edifici comunali – ha inserito nel progetto immobili in precedenza privati, comprandoli a 545 euro € al metro quadrato con una possibile sovrastima, nonostante fossero sottoutilizzati o in degrado, quindi non garantendo “il rispetto del principio di economicità previsto dal codice degli appalti”. 

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