Dall’influenza al Covid 19, centinaia di casi in città

2 dicembre 2022 | 07:33
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Dall’influenza al Covid 19, centinaia di casi in città

Tosse, febbre alta, ‘ossa rotte’: quest’anno l’influenza di stagione è più dura del solito. Anche tanti casi Covid, ma tutti o quasi curabili in casa. L’intervista al medico di famiglia Adelchi Mucciante.

Febbre alta, naso che gocciola, dolore alle ossa: non è solo il Covid 19, ma l’influenza di stagione che in questi giorni, anche a L’Aquila, sta registrando picchi altissimi. La grande assente degli ultimi due anni sta costringendo a casa adulti, anziani e bambini. “È vero, i numeri sono elevati, ma non dobbiamo preoccuparci”, ha detto, intervistato dal Capoluogo, il dottor Adelchi Mucciante, medico di famiglia aquilano.

“Stiamo processando e monitorando tantissimi casi di Covid 19 e influenza”, spiega ancora il dottor Mucciante. “Fortunatamente, i casi di positività al Covid 19 sono tutti ascrivibili a una patologia blanda, fastidiosa per via dell’insorgenza di mal di gola, tosse e raffreddore, ma senza necessità di ricovero. A preoccupare leggermente di più quest’anno è proprio l’influenza tipica di questo periodo alla quale ci eravamo un po’ ‘disabituati’: la febbre è alta e spesso a associata a dolori diffusi alle ossa e al mal di gola”.

Il “ritorno” dei virus simil-influenzali: bambini con tosse e raffreddore. “Tutto normale, ma ha influito l’abbandono delle mascherine”… (a questo link l’articolo del Capoluogo).

Il livello di incidenza di casi di influenza che generalmente si riscontra intorno a metà gennaio quest’anno quindi è arrivato in anticipo. A confermare il sensibile aumento del numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è l’ultimo rapporto epidemiologico settimanale diffuso da Influnet, il Sistema di Sorveglianza integrata dell’influenza del Ministero della Salute, che attesta tra il 14 e 20 novembre l’incidenza a 9,5 casi per mille assistiti contro i 6,9 nella settimana precedente. Un’incidenza che aumenta in tutte le fasce d’età anche se ad essere maggiormente colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 29,6 casi per mille assistiti (22,7 nella settimana precedente). In sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche) l’incidenza ha superato la soglia del livello di media entità.

Per quanto riguarda il Covid 19, “Dopo 2 anni e oltre dall’inizio dell’emergenza – continua ancora Mucciante – siamo entrati sicuramente nell’ottica di ‘convivenza’ con il virus, i casi, generalmente vengono trattati in casa con l’antinfiammatorio tipo ibuprofene, negli ultimi mesi nessuno dei miei pazienti ha avito bisogno del ricovero in ospedale. Problemi ce ne sono generalmente per i non vaccinati o persone anziane già gravate da altre patologie. In quel caso, sempre in casa, salvo casi estremi, è stato sufficiente assumere l’anti virale dopo la prescrizione ospedaliera”.
Il dottor Mucciante, in ogni caso, invita la popolazione alla prudenza, al mantenimento di poche, semplici regole per contrastare sia l’influenza che il Covid 19. “Dall’inizio della pandemia abbiamo avuto tempo e modo di abituarci, non sarebbe quindi sbagliato tornare a utilizzare la mascherina in questo periodo nei luoghi affollati e lavarsi bene le mani una volta rientrati in casa, soprattutto dopo essere stati ad esempio sui mezzi pubblici”.

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