Condannato per aver diffamato la Polizia sul caso Cucchi, il risarcimento alle famiglie degli agenti uccisi a Trieste

6 dicembre 2022 | 14:38
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Condannato per aver diffamato la Polizia sul caso Cucchi, il risarcimento alle famiglie degli agenti uccisi a Trieste

La sentenza del Tribunale dell’Aquila a carico di un 52enne che aveva scritto un post, diffamando la Polizia, sul caso Cucchi

La sentenza del Tribunale dell’Aquila a carico di un 52enne che aveva scritto un post, diffamando la Polizia, sul caso Cucchi: multa e risarcimento alla parte civile, che verrà devoluto alle famiglie dei poliziotti uccisi a Trieste.

Mille euro di multa e duemila euro di risarcimento danni alla parte civile, la FISP (Federazione Sindacale di Polizia) dell’Aquila, per un post diffamatorio a commento del caso Cucchi. È quanto stabilito dal Tribunale dell’Aquila a carico di un uomo di 52 anni che, a 10 anni dalla morte del giovane Stefano Cucchi, aveva scritto un post su Facebook dai toni diffamatori contro la Polizia, del tutto estranea alla vicenda processuali che invece aveva visti protagonisti a vari livelli di coinvolgimento alcuni carabinieri. La definizione di “sbirri di m…” aveva quindi spinto il sindacato di Polizia a costituirsi parte civile al processo, annunciando che l’eventuale risarcimento sarebbe stato devoluto alle famiglie di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i poliziotti uccisi nell’ottobre del 2019 in una sparatoria all’interno della Questura di Trieste.