Cultura

Tutti i Santi giorni, 6 dicembre: San Nicola di Myra

San Nicola di Myra per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 6 dicembre. Il Santo venerato a Molina Aterno, Secinaro e Tione.

San Nicola di Myra per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 6 dicembre. Il Santo venerato a Molina Aterno, Secinaro e Tione.

Il 6 dicembre si commemora San Nicola di Myra. Secondo quanto narrato nella Vita di San Nicola di Michele Archimandrita risalente all’VIII secolo, Nicola nacque a Patara, una delle maggiori città della Licia, nella parte sud-occidentale della Turchia, tra il 260 e il 280, da Epifanio e Giovanna, cristiani e benestanti. Poche sono le notizie sulla sua infanzia e i racconti agiografici che si sono sviluppati attorno alla sua figura, infarciti di episodi favolistici narrati a scopi edificanti, sono entrati a far parte del patrimonio iconografico a cui gli artisti si sono ispirati per le opere che riguardano il Santo. Perduti prematuramente i genitori a causa della peste, San Nicola divenne erede di un ricco patrimonio che adoperò per soccorrere i più bisognosi. Secondo la tradizione ripresa dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, si narra che Nicola venne a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione poiché impossibilitato a farle sposare decorosamente: egli prese una buona quantità di denaro, lo avvolse in un panno e, per tre notti consecutive, lo gettò nel cortile dell’uomo, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio. Un altro racconto vuole che il Santo, già ordinato vescovo, resuscitò tre fanciulli uccisi da un macellaio che li aveva poi messi sotto sale per venderne la carne. Lasciato il paese natio, San Nicola si trasferì Myra dove venne ordinato sacerdote; qui, alla morte del vescovo metropolita, fu acclamato a furor di popolo a succedergli nella carica episcopale. Durante le persecuzioni emanate da Diocleziano, fu imprigionato e nel 305 esiliato, finché, liberato da Costantino nel 313, poté riprendere l’attività apostolica. Le fonti non sono concordi nell’affermare se sia stato uno dei partecipanti al Concilio di Nicea del 325, ma la tradizione popolare vuole che in questa circostanza condannò duramente l’eresia dell’arianesimo e, per difendere la vera fede, in un momento d’impeto, colpì in volto Ario. Il Santo morì a Myra il 6 dicembre in un anno prossimo al 343; le sue spoglie mortali furono conservate nella cattedrale fino al 1087, quando la città cadde città in mano musulmana. Una spedizione partita da Bari – composta da 62 marinai e dai sacerdoti Lupo e Grimoldo, su tre navi di proprietà degli armatori Dottula – raggiunse Myra e si impadronì delle spoglie di Nicola che furono traslate in città il 9 maggio 1087. Secondo la tradizione, le reliquie furono depositate là dove i buoi che trainavano il carico dalla barca si fermarono, nei pressi della chiesa dei benedettini retta dal monaco Elia. Nominato inseguito vescovo di Bari, l’abate promosse l’edificazione di una nuova chiesa dedicata al Santo, consacrata due anni dopo da Papa Urbano II in occasione della definitiva collocazione delle reliquie sotto l’altare della cripta. Nel 1099-1100, durante la prima Crociata, anche i veneziani approdarono a Myra alla ricerca dei resti di San Nicola: in un ambiente secondario, i crociati rinvennero una gran quantità di frammenti ossei che trafugarono e portarono nell’abbazia di San Nicolò del Lido. Il Santo venne proclamato protettore della flotta della Serenissima e dei marinai; la chiesa divenne un importante luogo di culto, ed era collocata sul Porto del Lido, dove finiva la Laguna di Venezia e cominciava il mare aperto; qui terminava l’annuale rito dello sposalizio del Mare.

san nicola di myra tutti i santi giorni

Come abbiamo visto, dal punto di vista iconografico, il Santo compare in numerose raffigurazioni, molte delle quali ricalcano elementi delle leggende sorte attorno alla sua figura. Il tema di San Nicola in qualità di orante fu fissato fra il IV e il VI secolo, mentre solo successivamente si delineò l’immagine a figura intera, ritratto con l’Evangeliario e in atto benedicente; a quest’ultimo modello sembra rifarsi la più antica icona raffigurante il Santo e conservata presso il monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai, datata fra VII e VIII secolo. Tradizionalmente viene rappresentato vestito da vescovo con mitra e pastorale. Nel corso del Sei e Settecento, gli artisti cominciarono a rappresentare immagini relative ai miracoli del Santo, con la comparsa del risanamento dei tre bambini o con l’attributo dei tre sacchetti di monete – spesso erroneamente trasposti in tre palle d’oro – in relazione alla leggenda della dote concessa alle tre fanciulle.
Di solito si collega, non senza ragione, la diffusione del culto di San Nicola in Abruzzo, con la pratica della transumanza pastorale e la frequentazione della omonima basilica di Bari che ne conserva le reliquie. È pur vero che la fama del Santo vescovo di Myra si diffuse in Occidente già con l’arrivo dei monaci orientali sfuggiti alla persecuzione iconoclasta ed approdati in Calabria e da qui risaliti in tutta la penisola. È possibile che il culto fu introdotto in Abruzzo dai Bizantini e si radicò in un nutrito numero di pievi e grance dedicate al Santo, sorte tra la Marsica e l’Alta valle dell’Aterno. In particolare, in provincia dell’Aquila San Nicola è venerato a Molina Aterno, dove fu portato già nell’VIII secolo dai monaci di San Vincenzo in Volturno per poi consolidarsi anche grazie all’influenza della cultura pastorale che, sia pure marginalmente, interessò la storia del paese, di preminente vocazione agricola. Il Santo Patrono è festeggiato il 6 dicembre con cerimonie religiose e civili. Altro comune aquilano in cui San Nicola è venerato è Secinaro. Posto lungo un braccio tratturale di collegamento tra il percorso L’Aquila-Foggia con quello Celano-Foggia, il paese trasse una certa ricchezza dall’economia armentizia; tuttavia, il culto per il Santo di Myra risale, secondo i documenti, al XII secolo, quando vi sorgeva già una chiesa a lui intitolata. L’attuale chiesa parrocchiale è di fondazione cinquecentesca, e insiste su una parte del distrutto castello, in posizione dominante rispetto all’abitato. Colpita duramente dal terremoto di Avezzano del 1915 conserva in facciata il portale rinascimentale datato 1527 e il basamento che, come la torre campanaria segue l’andamento del terreno e poggia sulle fondamenta del castello. Ultimo centro della zona in cui San Nicola è venerato il 6 dicembre è Tione degli Abruzzi. Anch’esso posto lungo il tratturo, la chiesa intitolata al Santo risulta già documentata nel 1393: si presenta con la facciata a terminazione orizzontale e un bel portale rinascimentale sovrastato da un finestrone coronato da un timpano spezzato. L’interno ad aula unica e copertura a capriate lignee, spicca per gli eleganti altari lapidei; in quello maggiore, ad affiancare il tabernacolo, sono due pregevoli statue lignee dorate databili al XVI secolo.

leggi anche
san saba tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 5 dicembre: San Saba
santa barbara tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 4 dicembre: Santa Barbara
san francesco saverio tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 3 dicembre: San Francesco Saverio
santa bibiana tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 2 dicembre: Santa Bibiana
sant'eligio tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 1° dicembre: Sant’Eligio
cacchiette capitignano
Tradizioni e folklore
Le cacchiette di San Nicola, si rinnova il rito a Capitignano
san damaso I tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 11 dicembre: San Damaso I
beata vergine maria di guadalupe
Cultura
Tutti i Santi giorni, 12 dicembre: Beata Maria Vergine di Guadalupe
san malachia tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 18 dicembre: San Malachia
San Giovanni da Kęty tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 23 dicembre: San Giovanni da Kęty