Ristorante Le Fiaccole, come è nato il sogno di Ambra Berardini

Il ristorante Le Fiaccole oggi si trova a Fossa, ma la sua storia nasce 30 anni fa nel cuore del centro storico dell’Aquila per realizzare un sogno di Ambra Berardini.
Esuberante, caparbia e sognatrice: lei è Ambra Berardini, storica ristoratrice aquilana, proprietaria del ristorante Le Fiaccole che da qualche anno si trova a Fossa, nei locali che negli anni ’90 hanno ospitato l’Evergreen.
(pubbliredazionale)
Il nome del ristorante Le Fiaccole evoca l’immagine della pietra e delle volte a botte nei vicoli di una città lontana. Ambra Berardini ha iniziato a muovere i primi passi nella ristorazione più di 30 anni fa e oggi, dopo un terremoto, dopo lo spopolamento, dopo la pandemia, sono la speranza e la voglia di fare che la spingono ad andare avanti e a non mollare mai.
Per gli aquilani di buona memoria, per quelli che ricordano i luoghi della città pre sisma, il ristorante Le Fiaccole era un luogo quasi incantato che si trovava in centro, a pochi passi da piazza Duomo, su via degli Ortolani. Un locale bellissimo, con il cortile tipico dei palazzi aquilani di una volta dove in estate si mangiava all’aperto, accolti dal sorriso di Ambra e dai piatti cucinati con amore e professionalità. Lì ha iniziato la sua avventura che aveva appena 19 anni: “Ho scoperto per caso la mia passione per la cucina e la ristorazione. Andavo a scuola e cucinare era solo un hobby perchè avevo scelto un indirizzo completamente diverso. Ho scoperto quasi per gioco che sapevo fare la pizza: la cucina di casa mia è stato il mio primo banco di prova. Dopo aver sperimentato vari impasti, in un’epoca in cui avevi solo il libro delle ricette e tanta voglia di emergere, senza tutorial e video sui social. L’anno della maturità segnò la svolta: a febbraio avevo aperto il ristorante e a luglio mi diplomai”, racconta Ambra Berardini al Capoluogo.
Tanta fatica, tanto lavoro, ma le soddisfazioni non tardarono ad arrivare: “Non volevo fare solo la pizza, volevo di più: il nostro è un territorio naturalmente ricco di materia prima per chi ha voglia di cucinare. Ispirandomi alle ricette della nostra tradizione, genuine e con pochi fronzoli ho ampliato la scelta del menù: il mio locale era la mia vita, era faticoso, non lo nego, ma ero felice! Sono diventata anche sommelier perchè accanto a un buon piatto non può mancare un bel bicchiere di vino, gentile e allegro come solo le nostre cantine sanno offrire!”.
Poi, quando sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto, quando la vita per Ambra aveva incominciato ad incalanarsi, è arrivato il terremoto del 6 aprile 2009 e con esso le macerie, le lacrime, il silenzio, lo stop inevitabile. “Dopo il 6 aprile 2009, quando sono rientrata nel mio locale e visto quella devastazione, pensavo che la mia vita, almeno professionale, fosse finita. È stato solo un attimo di smarrimento: mi sono guardata indietro e ho capito che non potevo fermarmi, lo dovevo a quella ragazzina che di pomeriggio studiava per diplomarsi e la sera si metteva in cucina a controllare che il lievito madre fosse ricresciuto o che la pizza avesse gli alveoli giusti”.
“Sembrava che il terremoto fosse riuscito a spezzare il mio sogno, invece sono riuscita a trovare la forza per rialzarmi: lo dovevo a me stessa, lo dovevo alla mia città che aveva bisogno di rinascere nel più breve tempo possibile”. Dopo qualche anno passato a lavorare come direttrice di sala in un locale la decisione di riprovarci, questa volta appena fuori il centro urbano. L’Evergreen a Fossa è stato un locale molto in voga negli anni’90, in estate diventava una discoteca all’aperto frequentata da tanti giovani e per Ambra era il posto giusto per riprovarci. Il ristorante Le Fiaccole oggi ha cambiato pelle, ma non la sostanza: in una baita di legno con delle vetrate enormi che affacciano sul Sirente che ricorda certe atmosfere nordiche, c’è ancora la sua pizza, ci sono i piatti della tradizione, qualcuno rivisitato anche in chiave moderna. I grandi spazi consentono anche nel di festeggiare le cerimonie: matrimoni, cresime, battesimi e comuni, in estate gli ospiti possono approfittare della splendida piscina con il solarium e il bar. La scorsa estate il solarium e la piscina sono state a disposizione di turisti e aquilani che hanno trascorso giornate serene nella pace della zona. In estate la struttura di presta anche a feste private sia interne che a bordo piscina. “Da quando sono qui stava andando tutto bene, cosa poteva succedere ancora? Una pandemia… Una tragedia, sanitaria ed umanitaria, un bagno di sangue per il settore della ristorazione che, a oggi, è ancora una delle grandi vittime delle conseguenze delle chiusure imposte. Fare asporto in quel periodo per noi era impensabile, siamo fuori mano e non avremmo coperto le spese ordinarie. Ho chiuso ed ho aspettato, la pazienza è sempre stata una mia grande virtù. Abbiamo lavorato l’estate del 2020 e quella del 2021, a singhiozzo, e non è stato sufficiente per recuperare i lunghi mesi di chiusura, le spese di gestione, della cura dei locali e dell’ambiente intorno. Non fa niente… Andiamo avanti, sono ottimista. Quando si cucina un dolce o un buon piatto ci vuole pazienza, tanta, anche perchè non sempre riesce anche seguendo la ricetta alla lettera: applico questa teoria anche alla vita. Continuerò a metterci sempre tanto impegno, io sono qui!”.