Superbonus, pensioni e reddito di cittadinanza: come cambia la manovra

Via libera della Commissione Europea alla manovra di Bilancio, il Governo si appresta ad effettuare le ultime limature: tutte le novità su Superbonus, Reddito di cittadinanza e pensioni.
Dopo aver incassato il parere positivo della Commissione Europea sulla manovra di Bilancio, il Governo si appresta ad effettuare le ultime limature: tutte le novità su Superbonus, Reddito di cittadinanza e pensioni.
“La Commissione UE conferma l’ottimo lavoro del Governo”, così il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, incassa il parere positivo dell’Europa sulla manovra di Bilancio in approvazione entro il 31 dicembre; rimangono quindi gli ultimi giorni per definire i dettagli relativi ai temi caldi quali Superbonus, Reddito di cittadinanza e pensioni.
Per quanto riguarda il Superbonus sembra tramontare l’idea di una proroga per la Cilas al 31 dicembre, anche se potranno accedere ai benefici i condomini che hanno deliberato i lavori entro il 25 novembre.
Sul Reddito di cittadinanza, invece, l’opzione è un nuovo “scalino”, prima della cancellazione definitiva prevista nel 2024: per il 2023, infatti, il taglio potrebbe arrivare a sette mesi e non a otto, come inizialmente previsto. Sul tavolo anche l’ipotesi del Terzo Polo, relativa a all’annullamento dell’agevolazione per gli under 40.
Altro tema caldo, quello delle pensioni, per cui si sta lavorando alle minime a 600 euro per gli over 75. Sul tavolo anche la decontribuzione “di almeno 8 mila euro” sulle assunzioni degli under 35.
Quindi la questione contante. Il tetto dei 5mila euro dovrebbe rimanere invariato, mentre resta il nodo delle multe in caso di impossibilità al pagamento con il POS. L’ultima cifra circolata è quella di 40 euro, sopra i quali scatterebbe la multa se l’esercente non dà la possibilità di pagare col POS, ma la misura sarebbe ancora in via di definizione. Infine la “quota 41”, che per Matteo Salvini “continua ad essere l’obiettivo”, relativamente alla possibilità di far scattare l’opzione pensionamento al raggiungimenti dei 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica.