Natale

Alessio Puccio, voce di Harry Potter: “Il personaggio a cui sono più legato, lo ricorderò per sempre”

Alessio Puccio, voce italiana di Harry Potter, si racconta ai microfoni de IlCapoluogo.it. "Doppiare Harry una responsabilità, ma non me ne sono mai reso conto davvero. Cosa consiglio ai giovani doppiatori? Di non mollare mai. Non c'è più magia oggi, a volte è meglio rifugiarsi nel mondo di Harry".

E’ lui l’ospite più atteso dei Mercatini di Natale di Harry Potter: Alessio Puccio, la voce italiana del mago più famoso del mondo, una voce con la quale intere generazioni sono cresciute.

Prima del meet&greet con i fan della saga, il doppiatore ha rilasciato un’intervista ai microfoni de IlCapoluogo.it, affrontando a 360° il tema di Harry Potter, della sua carriera e del mondo del doppiaggio.

A più di vent’anni dall’uscita del primo film della saga, continuano ad essere organizzati in tutto il mondo eventi legati ad essa. La dimostrazione del fatto che Harry Potter non è terminato con la sua generazione, ma continua ad essere tramandato e ad affascinare schiere di ‘maghi’ di tutte le età.

“Su questo mondo, continuano ad esserci tanti eventi e tante ospitate, ma soprattutto continua il tanto affetto che vedo da parte delle nuove generazioni, con genitori che sono cresciuti con Harry Potter e ora portano i figli a viverlo. Questa è una cosa bellissima. Tra trent’anni, quando sarò più anziano e avrò la voce rauca, non potrò più fare incantesimi e formule magiche, ma sarò ancora legato a questi eventi e a questo mondo.”

L’esperienza di Alessio Puccio con Harry Potter: una passione nata prima, durante o dopo la saga?

“Sono diventato fan di Harry Potter lavorando in questa saga: quando ho iniziato a doppiarlo, dai 14 anni in poi, avevo un’età diversa in cui pensavo ad altro, non mi interessava così tanto. Crescendo e rivedendolo con i miei figli, mi sono appassionato molto: mi è sempre piaciuto il clima, con questo castello meraviglioso e la magia che trasmette. Vorrei rivederlo, in realtà. In tutto, credo di averlo visto tre volte: una all’anteprima, le altre con i miei figli.”

Dei tanti personaggi doppiati, Harry è il tuo preferito?

“Harry è il personaggio a cui sono più legato. Ho doppiato Daniel Radcliffe tantissime volte, in diversi ambiti: dal drammatico al divertente ai film di spionaggio. A lui sono molto legato, è l’attore che mi ha reso celebre.”

Due anni fa, nell’ambito dell’evento fantasy ‘Sulle tracce del drago’, fu invitato come ospite Alex Polidori, doppiatore dello Spiderman di Tom Holland. Una figura importante dello scenario del doppiaggio italiano, ma che mi fece pensare: “Certo, è una responsabilità, ma questo non è l’unico Spiderman, ce ne sono stati anche altri. E’ lo Spiderman di questa generazione. Di Harry Potter, invece, ce n’è uno solo, per tutte le generazioni”. Hai sentito la responsabilità di questo doppiaggio, nel momento in cui sei stato scelto o successivamente?

“Sì, è vero, è una vera e propria responsabilità, ma non me ne sono mai reso conto davvero. Devo dire che è stata una fortuna, altrimenti ci sarebbe stata sicuramente più ansia nel fare questo lavoro. Adesso, mi fa piacere riviverlo dopo aver finito l’esperienza.”

Daniel Radcliffe, in un’intervista, ha affermato che il ruolo di Harry Potter, da un certo punto di vista, è diventato ‘pesante’ ed ‘ingombrante’, poiché ha legato indissolubilmente nell’immaginario comune la sua persona, ed il suo essere attore, al ruolo interpretato.

“Sicuramente, come Daniel Radcliffe ha affermato in qualità di attore, anche in qualità di doppiatore è stata tosta: si è sempre visti come ‘il maghetto’, nel bene e nel male. Sicuramente mi ha portato fama e successo, tanti riconoscimenti sono dovuti a lui. Verrà ricordato per sempre e io personalmente lo ricorderò per sempre. Ha influito molto sulla mia carriera.”

Lavorando all’interno del mondo del cinema, qual è il tuo film preferito?

“Cerco sempre di vedere cose leggere, la vita è già abbastanza pesante. Mi piacciono molto i film che parlano dello spazio, in particolare ‘Interstellar’: è stato un film che mi ha fatto piangere, mi ha distrutto emotivamente. Da quando sono padre, mi commuovo un po’ più spesso.”

Ed il tuo film preferito della saga di Harry Potter?

“Forse negli ultimi due, a livello recitativo, ero più maturo per affrontare quel tipo di lavorazione. Il primo, però, è quello che resta, quello di cui si ricordano tutti. Quelle emozioni provate all’inizio sono qualcosa che ancora oggi mi fa venire i brividi. L’anno scorso abbiamo doppiato la reunion e mi è stata affidata la direzione: è stata una bella emozione, era difficile ogni volta non piangere. Abbiamo lavorato sei giorni ininterrottamente. E’ stato un disastro. Tanti ricordi, tante emozioni.”

Qual è stato, invece, il più difficile da doppiare?

“Tutti, dal primo all’ultimo. Daniel Radcliffe è maturato sul set, in ogni film diventa sempre più bravo e ha sempre più esperienza. Per me è stato lo stesso. A quell’età ero piccolo, pensavo sempre di aver trovato il modo giusto per farlo, ma quando mi ritrovavo in sala capivo di dover ricominciare tutto da capo. Arrivavo sicuro e venivo distrutto.”

La battuta per te più significativa?

“Sicuramente quelle degli altri, non le mie. Non sono molto preparato su questa domanda, la prossima volta studierò di più. Di solito, me la cavo sempre con un incantesimo.”

Stai seguendo la saga di ‘Animali Fantastici’?

“Ho visto il primo film, devo ancora vedere gli altri. A me è piaciuto, nonostante le critiche negative che ha ricevuto. Come per ‘Lo Hobbit’ e ‘Gli Anelli del Potere’ non è possibile fare il confronto con ‘Il Signore degli Anelli’, altra saga che dovrei rivedere, accade lo stesso con ‘Harry Potter’. Sinceramente, poi, passando tutto il giorno in sala di doppiaggio, non è semplice pensare di mettermi a guardare due ore e mezza di film.”

Parlando del mondo del doppiaggio, cosa consiglieresti ai ragazzi che stanno iniziando ad entrare in questo ambito lavorativo?

“Il lavoro è cambiato molto nel corso degli anni da quando ero piccolo io, non so se esisterà ancora in futuro, con tutte le intelligenze artificiali che stanno sviluppando. Se vogliono intraprendere questa carriera, dico a tutti di continuare a studiare, di non mollare, di fare teatro e canto. E’ un mondo particolare e non semplice: per il doppiaggio, ci sono vari trucchetti che devono essere utilizzati per registrare le diverse scene, come, per esempio, in Harry Potter per quelle sott’acqua, quelle in cui Harry viene colpito da una Fattura Pungente o quelle in cui ha il fiatone.”

Nel mondo di oggi, pensi sia possibile trovare di nuovo qualcosa di quella magia?

“No. E’ andato tutto perso, i social hanno distrutto tutto. Non è più possibile. Credo sia meglio, in alcuni momenti, rifugiarsi in quel mondo di magia.”

leggi anche
Attualita'
Banca del Fucino, L’Aquila torna nel cda con l’avvocato Fabio D’Alessandro