Renzo Sulli, il sindaco francese nato a Castel Del Monte

Per la rubrica Abruzzesi nel mondo di Sergio Venditti: Renzo Sulli, sindaco francese di lungo corso nato a Castel del Monte.
Per la rubrica Abruzzesi nel mondo di Sergio Venditti: Renzo Sulli, sindaco francese di lungo corso nato a Castel del Monte.
Renzo Sulli: quattro volte Sindaco di Échirolles, una ridente cittadina francese nell’area metropolitana di Grenoble (nella sud-est della Francia, l’antica Capitale del Delfinato). è nato a Castel del Monte (AQ) (uno splendido Borgo di 445 ab., guidato dal sindaco Matteo Pastorelli), il 17 agosto 1949, da Guido Sulli e Giuseppa Aromatario, emigrati nel dopoguerra in terra francese. Un legame speciale che lega l’Abruzzo Interno e quel Paese, come ha ricordato il suo ex Sindaco Mario Basile (in un’intervista a “Il Centro”). “Il primo esodo fu già all’indomani dell’avvento del fascismo e fu un’emigrazione clandestina, attraversando a piedi le Alpi…e segnò anche la lotta contro il nazifascismo dei castellani in Francia, com’è testimoniato dal monumento della piazza di Fenain, in cui sono riportati i nomi delle vittime castellane, tra cui quello di Guido Brancadoro, fucilato dai nazisti, a soli 20 anni“. Per questo la storia umana e politica di Renzo Sulli, rieletto per la quarta volta, nel 2020, Sindaco di Échirolles è quasi esemplare, nella Cittadina “cintura rossa”, dell’area metropolitana di Grenoble, che dal dopoguerra ha avuto solo tre Sindaci, con una stabilità unica, come sottolineato da tutta la stampa francese. Questi ultimi espressione unitaria di tutte le liste progressiste, di questo importante centro dell’ISERE, (nella Regione della “ALVERNIA-RODANO-ALPI), sempre sotto la guida di un “Sindaco Italiano”, carismatico, aperto ed indipendente, come ama definirsi. In più Sulli, è diventato anche Vice Presidente di “Grenoble Alpes Metropole”, responsabile dei grandi progetti di sviluppo e rinnovamento urbano. Il suo gruppo cittadino di “Ecologico e Unito”, vicino al partito “La France Insoumise” (La Francia Indomita), guidato dal coriaceo leader J.Luc Mélenchon, che come formazione di sinistra ha rischiato di andare al ballottaggio nelle recenti Elezioni Presidenziali, vinte da Manuel Macron, sulla storica leader della estrema destra, Marine LePen. Una consultazione quest’ultima che ha rivoluzionato il quadro politico francese, con una sua accentuata polarizzazione del consenso tra le ali estreme, con il Presidente Macron rieletto, più per il sistema elettorale a doppio turno, ma senza avere la maggioranza assoluta, alla Assemblea Nazionale. In più questi risultati hanno aperto il rinnovamento della sua stessa classe politica, con una particolarità: l’emergere proprio di esponenti di origine italiana. Così lo stesso “Rassemblement National”, ha visto lasciare la Presidenza storica della famiglia Le Pen, a favore del giovane 27enne, Jordan Bardella, già Europarlamentare, insieme all’altro oriundo di Castellafiume, l’ex Ministro, Thierry Mariani. In più nei giorni scorsi lo stesso partito dei “Republicains”, gli storici conservatori francesi, per anni al governo, ha eletto suo leader di opposizione, un altro oriundo, veneto, Eric Ciotti (57 anni), nativo di Nizza, “il falco” delle Alpi Marittime. In particolare, va segnalato come questi figli d’emigranti italiani ed in primis abruzzesi, anche se non tutti rivendicano l’orgoglio delle origini, come tratto distintivo della loro azione politica, anzi spesso caratterizzando le loro posizioni nei partiti, tra le più nazionaliste e sovraniste Oltre questi aspetti più squisitamente politici, resta l’analisi sul ruolo stesso delle associazioni degli emigranti, che in Francia dove esistono, hanno solo carattere locale, senza un loro coordinamento nazionale, nei vari organismi centrali e regionali, a carattere consultivo, come nel nostro Cram. Cosi qui ad Échirolles, ma anche in quello storico degli abruzzesi di Avignone, rischiano così di scomparire con l’uscita di scena della prima emigrazione dei nostri emigranti, spesso di nascita e dopo di adozione francese. Certamente quest’ultimo personaggio politico di origine abruzzese, può ancora svolgere, se sollecitato, a svolgere un suo prezioso ruolo, specie in vista del 2024, come “Anno del Turismo delle Radici”, ma immaginando iniziative e progetti congiunti tra le due Regioni e Comuni. Renzo Sulli, tra gli amministratori francesi è tra quelli che più si è caratterizzato sull’impegno culturale, sociale, con una forte ispirazione politica progressista, che gli viene riconosciuta da tutti e che è alla base del consenso, che lo ha portato al suo quarto mandato da sindaco. In effetti nel Paese d’oltralpe, più di altri, il livello d’integrazione almeno delle sue componenti etniche europee sembra maggiore, rispetto a quelle extracomunitarie, specie provenienti dalle ex colonie francesi. Sulli, figlio di un operario dei bacini siderurgici di Longwy, emigrato negli anni ’50 da un Abruzzo povero, entrò già nel 1968 nel PCF, diventandone subito un dirigente locale, prima Consigliere, Vice Sindaco e poi Sindaco nel 1999, rieletto nel 2001, 2008, 2012 ed in ultimo nel 2020. In una sua recente intervista ha ricordato il suo manifesto politico: “Dobbiamo quindi proiettarci nel futuro e agire per una metropoli non tecnocratica, che allontana i cittadini dai luoghi decisionali, ma unita, che anche con trasferimenti di competenze, rispetti i territori e le esigenze dei territori”. In verità più che un programma massimalista, sembra più duttile e pragmatico, tipico di un approccio riformista ed aperto alla stessa iniziativa privata, sia imprenditoriale che sociale. Tutto questo, al di là delle “parole d’ordine” dei partiti, oramai senza più ideologie, che tendono a divenire, come in Italia, sempre più comitati elettorali, guidati da leader forti e riconosciuti, a tutti i livelli.