Scomparsa Mihajlovic, Giulio Petrilli: “Quando Sinisa mi diede la fascia di capitano”

Il ricordo Giulio Petrilli per Sinisa Mihajlovic: “Lo conobbi a Roma in un quadrangolare di calcetto per aiutare il popolo serbo”.
Il ricordo Giulio Petrilli per Sinisa Mihajlovic: “Lo conobbi a Roma in un quadrangolare di calcetto per aiutare il popolo serbo. Mi diede la fascia di capitano”.
“Da Belgrado dove mi trovo, da ieri è calato il silenzio; piove piove, incessantemente come anche il tempo partecipasse alla tristezza della notizia della scomparsa di Sinisa Mihajlovic“. Così Giulio Petrilli, commentando la notizia della scomparsa del campione. “Ieri i maggiori quotidiani serbi riportavano la notizia così: tragedia, la Serbia piange Sinisa. Carattere forte ma sincero, io lo conobbi nel dicembre 2000 al palasport a Roma, per quadrangolare di calcetto per aiutare il popolo serbo dopo i bombardamenti. Ricordo mi misero in squadra con loro, c’erano lui, Deki Stankovic, Tomic e altri. Nello spogliatoio, prima dell’incontro, a un certo punto lui mi dette la fascia di capitano e mi disse: ‘è tua’. Rimasi così… un gesto d’affetto, avevano saputo che con l’associazione ‘un ponte per’ ero stato in Serbia durante i bombardamenti a portare aiuti umanitari. Ricordo poi di averlo rincontrato qualche volta a Belgrado, l’ultima volta in aeroporto, lui allenava la Nazionale serba e tornava in Italia. Avevano vinto una partita. Gli chiesi come andava e lui rispose: ‘Quando si vince va sempre bene’. Mi andava di ricordarlo”.