In Commissione Bilancio passa l’emendamento che apre all’abbattimento di cinghiali anche nelle zone urbane. Proroga del Superbonus al 31 dicembre.
Ci aveva provato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, lo scorso 19 ottobre, ad emanare un’ordinanza che prevedeva la “cattura ed eventuale abbattimento” dei cinghiali che fossero entrati nell’abitato urbano, per poi revocare il provvedimento finito al centro di un contenzioso davanti ai giudici amministrativi del Tar. L’atto, infatti, era stato impugnato dall’associazione animalista Earth: i giudici avevano rigettato la richiesta dell’associazione di sospendere l’efficacia dell’ordinanza, in attesa della discussione, prevista il 23 novembre. Prima della data in questione, tuttavia, lo stesso primo cittadino ha revocato l’ordinanza. “Sono state infruttuose le attività sia di cattura che di abbattimento”, veniva spiegato nella revoca, specificando che l’infruttuosità era stata sottolineata da una nota della Asl inviata al Comune dell’Aquila. Nel frattempo si erano susseguiti gli avvistamenti in città, soprattutto al Parco del Sole, come testimoniato da diversi contributi video inviati dai nostri lettori.
Questa volta, invece, il via libera sulla stessa questione è arrivato tra le polemiche in Commissione Bilancio della Camera con l’emendamento della manovra economica sul “controllo della caccia alla fauna selvatica” che apre all’abbattimento anche nelle zone urbane protette di animali come i cinghiali. La norma è stata inserita nella legge di bilancio con un emendamento a primo firma di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI.
L’emendamento è stato approvato dopo il nuovo strappo in Commissione Bilancio che si è consumato nella notte: dopo 6 ore di votazione notturna, a lavori della Commissione Bilancio ormai quasi conclusi, quando mancava ormai solo il mandato ai relatori, i lavori si sono fermati all’improvviso per un ufficio di presidenza. Le opposizioni, infatti, contestavano una questione di metodo e merito: erano infatti spuntati nuovamente due emendamenti, uno dei quali riguarda l’abbattimento della fauna selvatica nelle aree urbane. Proteste da parte di Angelo Bonelli e Marco Grimaldi di Avs, che sostenevano che l’intesa trovata in Commissione prevedeva il voto solamente dei testi confluiti nei fascicoli, tra i quali non era confluito il testo sui cinghiali, accusando la maggioranza di aver tenuto nascosto il testo fino all’ultimo. Alle 6.45 di questa mattina, comunque, l’emendamento è stato approvato.
“La maggioranza di destra, – protesta nuovamente Bonelli attraverso una nota stampa – ha approvato l’emendamento che introduce nella manovra economica la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città ad ogni ora ed in ogni periodo. La norma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla UE, non riguarda solo i cinghiali, come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell’art.9 della costituzione”.
“Non si tratta di attività venatoria – precisa il ministro Francesco Lollobrigida all’assemblea della Coldiretti – ma si permetterà di affrontare finalmente in maniera seria, e non con una dispersione di energie economiche enormi e inutili, il problema per contrastare alcune patologie che mettono a rischio la vita di centinaia di migliaia di animali. La selezione di animali serve a tutelare tutti. Ogni volta che la peste suina arriva vicino ad un allevamento sono migliaia gli animali che rischiano di essere macellati immediatamente. Allora bisogna decidere o ci si volta dall’altra parte o si trovano soluzioni efficaci e fortunatamente in questa legge finanziaria c’è una soluzione a salvaguardia della sanità pubblica e dell”interesse economico di coltivatori, allevatori e cittadini; spendiamo infatti cifre enormi solo per gli incidenti stradali causati dagli ungulati”. Gli agricoltori “smettono di produrre perché i loro campi vengono devastati da un numero improprio di animali che non garantisce nemmeno la salvaguardia della specie”.
I cinghiali al Parco del Sole
Gli altri emendamenti approvati
Tra le norme che hanno avuto il via libera c’è la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos. Tornano quindi le multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Rimodulata l’App18 per i 18enni: arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito, la ‘Carta della cultura Giovani’ e la ‘Carta del merito’. Torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso e cambia la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: sale dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale.
