Suicida in carcere l’uomo che aveva ucciso la compagna a Miglianico

Si è tolto la vita Giovanni Carbone, reoconfesso dell’omicidio della compagna Eliana Maiori Caratella, uccisa con un colpo di pistola alla testa.
Giovanni Carbone, l’uomo che il 19 dicembre scorso aveva ucciso con un colpo di pistola alla testa la compagna Eliana Maiori Caratella, si è tolto la vita nel carcere di Lanciano dove era detenuto, utilizzando un paio di pantaloni come corda.
Giovanni Carbone aveva annunciato il suo gesto già durante i primi giorni di detenzione; l’intervento della Polizia penitenziaria è stato immediato, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. Il fermo dell’uomo, reoconfesso dell’omicidio della compagna, era stato convalidato il 22 dicembre.
Era legato alla vittima da un paio d’anni; la coppia si era trasferita da poco nella casa di via Antonelli a Miglianico, dove è avvenuta la tragedia il 19 dicembre, insieme ai 2 figli piccoli di lei, nati da un precedente matrimonio. Secondo la ricostruzione dei fatti, Carbone aveva pensato di uccidere la compagna e farla finita a sua volta perchè in questo modo, secondo una sua prima confessione, avrebbe liberato i due dalla situazione di conflittualità che la donna aveva con l’ex marito, fra reciproche denunce e tensioni. Ma dopo aver ucciso la donna con un colpo di pistola alla testa non ha trovato il coraggio per compiere il gesto su se stesso. Nella confessione Carbone aveva anche raccontato di aver acquistato la pistola, la cui detenzione ha fatto scattare l’aggravante, per difesa personale e non per commettere l’omicidio, e che non aveva intenzione di fuggire, lo hanno trovato con una valigia perchè era cosciente del fatto che una volta arrestato non sarebbe tornato a casa.
L’avvocato Franca Zuccarini, difensore di fiducia del 39enne, appresa la notizia del suicidio, si è messa in viaggio alla volta di Lanciano. L’uomo, durante i primi colloqui proprio al suo legale aveva ribadito di volersi togliere la vita.