Un momento di tradizioni rinate, di condivisione e di quell’atmosfera magica che soltanto il Natale sa regalare. È stato questo e molto altro il presepe vivente dei bambini a Castelvecchio Subequo che, ieri, venerdì 23 dicembre, ha scaldato i cuori degli abitanti: con la mente che correva al passato, a quando c’erano loro a vestire i panni di Maria, Giuseppe, dei pastori e degli angeli.
Il Natale invade Castelvecchio Subequo, con le mille emozioni di una giornata speciale: ieri, in paese, il presepe vivente dei bambini, ideato e organizzato da Francesca Ferroni, con la collaborazione dell’associazione La Ginestra Subequana e con l’aiuto prezioso di Armando Frittella, Annagiulia Ciancone, Giovanni Ferroni e Maria Angelone.
Un gioco di squadra riuscito, grazie all’impegno di tutti i bambini, che sono tornati a vivere un’occasione di condivisione, di riscoperta dei valori più profondi che il periodo natalizio porta con sé. Un’iniziativa improntata sul vivere, insieme, un momento che “sono sicura porteranno nel cuore, negli anni a venire”, ci racconta Francesca Ferroni.
Il presepe ha visto una parte recitata che raccontava il viaggio di Maria e Giuseppe da Gerusalemme a Betlemme in tre tappe. All’arrivo in paese, Giuseppe chiede un posto in cui riposare la notte. Le scene hanno avuto protagonista proprio Giuseppe che dialogava prima con alcuni locandieri, poi con un pastore che – avendo ascoltato le suppliche dell’uomo – gli indica la grotta dove poi verrà alla luce Gesù. La grotta era la chiesa di Castelvecchio Subequo. A tal proposito, Francesca sottolinea: “Mi è piaciuta l’idea di riavvicinare i piccoli alla Chiesa, sia come spazio fisico che per ciò che rappresenta. Sono tanti anni, forse troppi, che qui a Castelvecchio non si svolgono iniziative per e con i bambini in Chiesa. Il Natale, allora, è l’occasione giusta per questo riavvicinamento importante”. Un’occasione in cui non sono mancati i ricordi, come quello della maestra Michelina Silveri, “che ho voluto fosse ricordata nella presentazione del presepe vivente. Pensate che la prima canzone che ho insegnato ai bambini è stata la stessa prima canzone che mi insegnò la maestra Michelina, quando frequentavo le scuole elementari. È sempre stata lei l’anima di eventi come questo a Castelvecchio: poi, purtroppo, queste tradizioni sono andate perse. Ritengo sia giusto che i bambini, nel periodo del Natale, non vivano soltanto l’idea del regalo da scartare o delle vacanze scolastiche, ma vivano altresì momenti di convidisione di valori ed iniziative. Dobbiamo regalare loro momenti che gli restino nel cuore, come sono rimasti a me e a tantissimi di noi, fin da quando eravamo piccolini”.
Il presepe vivente dei bambini a Castelvecchio Subequo ha richiesto lavoro e impegno, ad incominciare “dalla realizzazione dei costumi, curati nei dettagli. Quindi c’è stata la scrittura della parte recitata, la scelta e la preparazione dei canti, in cui sono stata aiutata da Armando Frittella, che ha eseguito la parte musicale dei brani, e da Annagiulia Ciancone“, continua Francesca Ferroni.
“Vorrei ringraziare l’associazione La Ginestra Subequana, per i costumi tagliati e cuciti a mano, mio padre Giovanni Ferroni, che mi ha trasmesso la voglia e l’entusiasmo di investire il mio tempo in eventi come questo. Inoltre ringrazio Maria Angelone per l’aiuto prestato. Spero che ai bambini resti un bellissimo ricordo e che sia possibile lavorare e collaborare in questo modo per loro e per tutto il territorio”.
