Economia

Abruzzo, cresce la fiducia dei risparmiatori: +2,1% di depositi

Il punto sui dati del credito in Abruzzo: dati confortanti, ma resta l'incertezza per le tensioni geopolitiche internazionali e il caro prezzi.

L’analisi di Abi Abruzzo su famiglie, imprese e finanziamenti locali: economia in recupero, ma restano le incertezze sul quadro globale.

Per l’economia abruzzese è proseguito nel corso dell’anno un recupero dell’attività produttiva, soprattutto nel comparto manifatturiero e nello specifico per le costruzioni, transazioni immobiliari e commercio. Le previsioni delle imprese, tuttavia, restano caute per l’incertezza sull’evoluzione delle tensioni geopolitiche internazionali e il livello dei prezzi in generale. È in sintesi l’analisi congiunturale della Commissione regionale Abi Abruzzo, in sessione straordinaria congiunta con la Commissione Abi Molise. L’incontro presso la Sede della Banca Popolare di Bari a Pescara è servito a fare il punto sui dati del credito, sull’economia delle due Regioni e su una serie di iniziative info-educative da mettere in campo con il mondo dell’Università su tematiche d’interesse del settore bancario.
Ospiti della riunione – in cui sono intervenuti rispettivamente il Presidente di Abi Abruzzo, Antonio Brughitta, e il Presidente di Abi Molise, Domenico Pizzi – il Prof. Francesco De Luca dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara e Direttore del Dipartimento di Economia Aziendale della medesima Università e la Prof.ssa Filomena Pietrovito dell’Università del Molise. Nell’occasione, si è convenuto di declinare le iniziative seminariali già intraprese dalla Commissione Abi Molise con la relativa università, anche in seno all’Università “G. D’Annunzio” con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dell’Abi e delle banche a sostegno dell’economia del territorio.

Quanto all’Abruzzo, sulla base dei dati disponibili, si rileva che alla fine del primo semestre del 2022 i prestiti al settore privato non finanziario sono cresciuti del 2,9% su base annua per un controvalore di oltre 20,3 miliardi di euro. Nello specifico: il credito alle famiglie, con quasi 9.4 miliardi, segna un incremento del 3,2%; per le imprese (comprese le famiglie produttrici) un aumento del 2,7% con più di 10.9 miliardi; mentre il rapporto sofferenze lorde/impieghi è sceso al 3,7%. In crescita l’andamento dei depositi, segno di una costante fiducia dei risparmiatori: complessivamente oltre 30.7 miliardi, in aumento del 2,1%.

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