Storie

La Svizzera e l’emigrazione di ritorno: il futuro del turismo delle radici

Svizzera, il paese di Gissi a Bienne e il futuro del turismo delle radici che passa per emigrazione di ritorno.

Svizzera, il paese di Gissi a Bienne e il futuro del turismo delle radici che passa per emigrazione di ritorno.

La Svizzera è da secoli un Paese aperto, multietnico e plurilingue, con il suo assetto di 26 Cantoni, tra cui quello italiano del Ticino, che ora rappresenta la Confederazione, con il Presidente uscente Ignazio Cassis. La grande emigrazione italiana e quella abruzzese, specie dal dopoguerra in poi, ha interessato tutti i suoi territori più sviluppati, con una concentrazione in alcuni distretti produttivi, che hanno generato anche esperienze uniche di comunità, come quella di Gissi (in provincia di Chieti), trasferitasi nella città svizzera di Bienne, 56 mila abitanti (nel Canton Berna). Così una ricerca dell’Università di Neuchâtel ne ha ripercorso le sue dinamiche migratorie tra la fine degli anni’50 e gli inizi dei ’60. Allora intere famiglie di Gissi restarono per anni divise tra il paese d’origine e l’altro di accoglienza, come quella degli Esposito, (da un articolo di Swissinfo.ch), con alla fine i genitori tornati al paese, dopo decenni, lasciando il figlio Giovanni, oramai integrato, lì come cittadino svizzero, insieme alla sua nuova famiglia.
Quello del “gemellaggio” tra Gissi e Bienne, rappresenta un interessante prototipo storico sul tema attualissimo dell’emigrazione di ritorno, riveduto ed aggiornato, dopo decenni di evoluzioni storiche, economiche e sociali, tra una Confederazione restata orgogliosamente indipendente, anche di fronte alla nascita prima della CEE e poi dell’UE.
Una terra quella svizzera benedetta prima dagli esuli antifascisti come Ignazio Silone, (che qui scrisse capolavori come “Fontamara” e “Vino e Pane”), ma poi da altre migliaia di abruzzesi, lì emigrati per costruire un futuro migliore per sé e i propri cari.

Nei decenni del primo dopoguerra nella Città di Bienne (bilingue tedesco – francese), centro dell’industria orologiera e di precisione, arrivarono oltre trecento lavoratori gissani (il 10% della sua popolazione di allora, ora diminuita a 2.517 ab.), descritti dal geografo Thierry Burkhard, in una ricerca unica sui suoi gruppi familiari. Questi, “hanno ricostruito un po’ il loro villaggio a Bienne”, analizzandone altresì i fattori determinanti del ritorno o meno nella terra natale. Qui in Svizzera “i gissani vivevano molto raggruppati, avevano una loro squadra di calcio, si ritrovavano nei loro club abruzzesi o nelle loro associazioni cattoliche”, in una “Terra di Lavoro”, non di vita integrata, nel cuore della controriforma calvinista.
Da quella convivenza separata e diffidente tra due mondi, si è arrivati negli anni ’70 alle tensioni xenofobe verso le sue diverse ondate migratorie (bocciate dai referendum) con le espulsioni dei minori, che però non sarebbero state decisive, per motivare il ritorno di tanti nei paesi d’origine. Questo, al di là del sentimento di nostalgia, forse più motivato per lamancanza di un progetto di vita in Svizzera, vista più come una sede di lavoro stagionale o comunque temporaneo. Qui nel paese di Gissi (che ha visto a lungo sindaco il pluriministro Remo Gaspari), il ritorno, già negli anni ’70, dei migranti dalla Svizzera, descritto come segno di un nuovo benessere, aveva comunque generato incomprensioni con i residenti, evidenziando le difficoltà di reinserimento, in un tessuto culturale e socio-economico, molto mutato rispetto ai ricordi di gioventù. Ora a distanza di oltre mezzo secolo da quella fase, che ha visto rientrare tanti emigranti, la Confederazione resta ancora quella in Europa con le comunità italiane più numerose.

Per questo l’anno del turismo di ritorno, che si avvicina, necessità di individuare concretamente le risorse destinate per la nostra Regione, con i criteri progettuali per costruire proposte credibili, di partenariato pubblico-privato, sostenibili, efficienti ed efficaci negli obiettivi di sviluppo. Queste affinché rappresentino un reale volano di crescita socio-economica dei nostri territori, debbono far superare il gap di infrastrutture e servizi, specie per le più svantaggiate aree interne, trasversali, tra le diverse province abruzzesi. In particolare i diversi comprensori, più omogenei, dovranno concertare, sotto la regia del governo regionale, i concreti progetti di partenariato con i Paesi dove sono più concentrati i nostri emigranti, ad esempio il vastese per l’Australia o l’aquilano per il Canada. In quest’ultimo, come già descritto, la nostra comunità di emigranti ha conquistato con molti sacrifici e determinazione, rilevanti posizioni in tutti i campi, compresa la rappresentanza istituzionale e politica, con una Ministra Federale come l’Onorevole Filomena Tassi o sindaci di grandi città come l’Onorevole Maurizio Bevilacqua, passando per importanti leader sindacali, del peso del Vice Presidente di LiUNA, Giuseppe Jo Mancinelli, da Hamilton. Accanto a loro tanti imprenditori di successo, come Franco Micoli, da Toronto, che ha già inaugurato la sua Tenuta, a Guastameroli di Frisa (CH), nel paese natio. Quindi non solo singole personalità, ma un’intera rete delle loro comunità, con la forza delle stesse attività associative ed imprenditoriali, oggi capaci di interagire, con sinergie ed unità d’intenti, tra i luoghi d’origine e quelli d’emigrazione, di successo. Tutto questo mobilitandone le risorse per il loro ritorno temporaneo e/o stabile, apportando così un effettivo valore aggiunto al nostro sviluppo, con adeguati piani di marketing territoriale e di comunicazione delle preziose risorse della splendida terra abruzzese. Tra quest’ultima e il Canada già sono attivi operatori come MAPLE & SAFFRON di Alessia e Fabrizio, che organizzano tour esperienziali all’insegna dei due simboli dell’acero canadese e dello zafferano abruzzese. A partire dal suo unico patrimonio ambientale e paesaggistico, rappresentato dai suoi Parchi Nazionali ed il Regionale Sirente-Velino, guidato dal lungimirante sindaco di Fagnano Alto (AQ), Francesco D’Amore.

leggi anche
Turismo montano
Abruzzo E-Quality experience, 2 milioni e mezzo per il turismo montano del territorio aquilano
Natale 2022
Natale, la tradizione abruzzese a tavola
Abruzzesi nel mondo
Maria Rita d’Orsogna, il talento l’abruzzese che ha conquistato l’America
Abruzzesi nel mondo
Il musicista abruzzese Patricelli nella magica terra danese
Abruzzesi nel mondo
Franco Santellocco Gargano, il gran cavaliere abruzzese in Algeria
Previsioni
Epifania, oltre 5 milioni di italiani in viaggio: restano quasi tutti in Italia
Il personaggio
Il cavaliere Tony Fini da Casoli alla conquista di Perth
Il bilancio
Aeroporto d’Abruzzo, con oltre 715mila transiti è record passeggeri nel 2022
Territorio e turismo
Turismo delle radici, la delegazione canadese in Abruzzo: scambi culturali e nuove opportunità
Incontri istituzionali
Abruzzo – Australia, Santangelo e Bocchino dalla Console d’Italia: “Rilanciare gemellaggio con L’Aquila”
Attualita'
“Italia addio, non tornerò”, l’esodo dei giovani: cervelli sempre più in fuga