L'approfondimento

Abbuffate natalizie, cosa fare e cosa no: occhio allo zucchero nei dolci fatti in casa, alcol con moderazione

Che Natale è senza abbuffate? Ore e ore seduti a tavola, tra dolci tipici, ricette tradizionali e giochi di carte. I consigli dell'esperta, la biologa nutrizionista Simona Di Pirro

Natale e …abbuffate! Come comportarsi in questi giorni di festa in cui si trascorrono ore seduti a tavola, tra panettoni, ricette tipiche e brindisi?
Tutti i consigli utili dell’esperta. “Viviamo le feste con uno spirito sano. A tavola non dovrebbero mancare le verdure, evitiamo di bere a stomaco vuoto e cerchiamo sempre di preferire i dolci fatti in casa a quelli industriali”.

Siamo nel pieno del periodo che vede il cibo protagonista: tavolate immense e anche prolungate nel tempo, vere e proprie abbuffate insomma. Quali sono le cose da fare e quelle da evitare? I consigli della biologa nutrizionista Simona Di Pirro.
In questi giorni di festa, proprio quando non vediamo l’ora di goderci uno stacco dal lavoro, un po’ di riposo e soprattutto un momento per ricaricare le batterie ed affrontare un nuovo anno, ecco che invece ci troviamo immersi in un frenetico corri corri. Prima di Natale c’è la rincorsa all’ultimo regalo, la spesa dell’ultimo minuto per acquistare quella prelibatezza che il negoziante ci aveva promesso, la visita al parente che non siamo riusciti a fare prima, mentre gli ultimi giorni dell’anno c’è l’appuntamento più atteso: il cenone perfetto! Tutto ciò genera un forte stress e dove trovare consolazione se non nell’enorme quantità di cibo che abbiamo a disposizione praticamente a tutte le ore del giorno e della notte…eh sì, anche della notte, perché alzi la mano chi non ha tirato fino a tardi con le carte da gioco in una mano ed una fetta di panettone nell’altra?! Purtroppo, però, questo sfogo mangereccio tipico delle abbuffate festive o quei chiletti che fanno salire velocemente l’ago della bilancia portano spesso a provare senso di colpa, che mal si concilia con la gioia del Natale, lasciandoci un velo di tristezza, consapevoli che la prima sfida del nuovo anno sarà proprio riprendere in mano la propria salute. Possiamo vivere le feste natalizie con uno spirito molto più sano, dove il cibo e la convivialità trovino di nuovo il giusto posto all’interno di un puzzle fatto di momenti da dedicare alle persone che amiamo, primi tra tutti noi stessi. Dedichiamoci alla preparazione dei cibi condividendo la cucina con i nostri ospiti, affinché diventi un momento in cui creare ricordi, scambiandoci trucchi e ricette di famiglia, condite da racconti, luci, profumi e soprattutto il piacere di stare insieme”. 

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Un cibo che non può mancare a tavola?
“Proprio per affrontare al meglio le tavolate imbandite a festa, ciò che non può assolutamente mancare a tavola non è un cibo in particolare, in fondo la nostra tradizione è ricca di ricette tipiche regionali anche molto elaborate, ma piuttosto è una strategia di attacco. Iniziamo ogni pasto con un misto di verdure fresche decorate con spezie dai colori allegri e vivaci, così da renderle molto più invitanti. Andiamo avanti con gli antipasti, ma con un piccolo trucchetto…evitiamo di usare come base la maionese; piuttosto sostituiamola con una crema di carciofi o di avocado. Mangiamo il resto del pasto con serenità senza esagerare con le quantità, perché di più non vuol dire più buono! Inoltre, aggiungiamo sempre un contorno fatto di verdura, possibilmente amara come la cicoria campestre, unita a frutta fresca da usare come depurativo.
Non lasciamo da solo il cotechino o lo zampone con quintalate di lenticchie nel tentativo di vincere il primo premio alla lotteria, ma accompagniamo il nostro piatto con chicchi di melagrana ricchi di antiossidanti. Infine, lasciamo un po’ di posto anche per un assaggio di dolce”.

Spesso protagonista delle abbuffate è anche l’alcol. Sì, ma con moderazione?
Alcol e feste sono un’accoppiata indissolubile. Tutti riponiamo in un brindisi le nostre speranze e i nostri progetti per il futuro, come se quelle bollicine fossero magiche e potessero regalarci la felicità. Perciò sì, un bel brindisi a tutto ciò che ci lasciamo alle spalle e soprattutto a ciò che ci attende direi che sia d’obbligo, l’importante è non esagerare. Ricordiamo che l’alcol viene metabolizzato nel fegato producendo sostanze tossiche. Ecco, dunque, dei consigli pratici per godere di un ottimo prodotto della nostra tradizione in tutta sicurezza, anche nel pieno delle abbuffate: consumare un bicchiere di vino a pasto, non bere a stomaco vuoto, gustare un buon calice di vino rosso o una birra di qualità piuttosto che un cocktail che apporta molte più calorie ed, in ultimo, iniziare il pasto con un vino di gradazione più bassa e man mano che si procede con il pranzo o la cena, si può aumentare la gradazione finendo con un dito di digestivo”.

Abbuffate – Capitolo dolci natalizi: pro e contro?
Beh, inutile nasconderci dietro un dito, i dolci sono sempre in giro, sulla tavola dopo mangiato, sul mobile del salotto mentre si gioca a carte o a tombola, persino nel cestino del pranzo del giorno dopo, quando torniamo a lavoro e cerchiamo di smaltire gli avanzi. Anche qui un po’ di strategia ci viene incontro. In ufficio, per la pausa caffè, prendiamo una fetta di pandoro o di panettone, ma evitiamo di dolcificare con ulteriore zucchero le bevande che troviamo nei distributori automatici. Cerchiamo di consumare dolci fatti in casa invece che quelli industriali. Quando prepariamo le nostre ricette natalizie, possiamo modificarle utilizzando dei dolcificanti come la stevia, lo xilitolo o l’eritritolo. Ricordiamoci però che questi dolcificanti possiedono sia caratteristiche vantaggiose che svantaggiose. Di sicuro hanno un alto potere dolcificante che ci permette di ridurre le dosi, un basso impatto insulinemico e sono quasi privi di zucchero, il che li rende adeguati anche a chi ha patologie che interessano il metabolismo dei glicidi. La stevia, di contro, ha un sapore che tende ad un retrogusto di liquirizia che non sempre si sposa bene con la ricetta che vogliamo preparare e che viene accentuato con la cottura; lo xilitolo non sempre è ben tollerato a livello intestinale e in ultimo, il costo dell’eritritolo, soprattutto se biologico, è elevato. Cerchiamo quindi di utilizzare cioccolato fondente, mix di farine che contengono già un sapore più dolce come la farina di castagne o di riso. Ricordiamo che datteri, uva, zucca, mele e banane rendono l’impasto decisamente più zuccherino. Infine, cerchiamo di aromatizzare i nostri dolci con cannella o vaniglia, così da ridurre la quantità di zucchero della ricetta“.

Come riprendersi dopo le abbuffate?

Sicuramente la prima cosa da tenere bene a mente è che abbiamo diversi giorni tra una ricorrenza e un’altra da sfruttare per limitare i danni e prevenirne di futuri. Per prima cosa iniziamo con l’introdurre delle tisane depurative e drenanti, senza zucchero. Cerchiamo di rispettare degli orari regolari nei giorni non festivi, evitando di fare digiuni forzati nel tentativo di recuperare gli stravizi. La cronobiologia ci insegna che è importante anche l’ora in cui si mangia e non solo cosa si mangia! Cerchiamo di aiutare il nostro metabolismo non abbandonando totalmente l’attività fisica, anzi cerchiamo di introdurre delle passeggiate aggiuntive per tamponare gli eccessi calorici. In ogni caso, la regola fondamentale da seguire è NON PESARSI! Esatto, il valore della bilancia in questi giorni non è attendibile. Ricordiamo che abbiamo passato giorni interi seduti ad un tavolino riempiendoci di dolci e salati di ogni tipo e di conseguenza saremo gonfi e con una grande ritenzione idrica, l’intestino magari avrà anche fatto i capricci aggravando una situazione di intossicazione. Allora l’ordine è depurare e sostenere gli organi emuntori con tisane e infusi allo zenzero, alla curcuma, al carciofo, al cardo mariano o alla moringa così da abbassare l’infiammazione, aiutare la digestione, apportare un effetto diuretico e detossificante. Chi non ama le tisane può semplicemente bere acqua naturale, magari con l’aggiunta di tinture madri a base di tarassaco o betulla da consumare durante la giornata. Un ultimo consiglio lo dedico ai condimenti di alta qualità come l’olio evo, a cui possiamo accostare salse preparate con yogurt magro, avocado o semi. Insomma, facciamoci coraggio e aspettiamo l’Epifania che con la sua ultima carrellata di dolciumi, tutte le feste porta via. Il mio augurio per il nuovo anno è che ognuno possa unire i fili del presente con quelli del passato per un migliore futuro!”. 

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