Capodanno, 2,5 miliardi spesi per il cenone: 9 italiani su dieci festeggiano in casa

I numeri del Capodanno. Spesi 2,5 milioni di euro per i cenoni, tra ristoranti, agriturismi e cibo acquistato per trascorrere il veglione in casa. L’88% delle persone ha scelto di fare il cenone in casa propria o di amici.
I numeri del Capodanno. Spesi 2,5 milioni di euro per i cenoni, tra ristoranti, agriturismi e cibo acquistato per trascorrere il veglione in casa. L’88% delle persone ha scelto di fare il cenone in casa propria o di amici. 4 milioni nei ristoranti.
Per il cenone di fine anno gli italiani hanno speso 2,5 miliardi di euro per i cibi e lebevande e quasi nove su dieci (88%) lo hanno consumato nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si sono divisi tra ristoranti, scelti da oltre 4 milioni di persone, e agriturismi con oltre trecentomila presenze. È quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti, dal quale si evidenzia il ritorno a tavola dei prodotti più tipici della notte più lunga dell’anno, per un importo complessivo che ha sostanzialmente tenuto rispetto allo scorso anno (-3%). Le tavolate si allungano di quasi un posto rispetto alloscorso anno, con una media di 7 persone con il ritorno alla convivialità confermato dal successo delle feste in piazza, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
“Lo spumante – sottolinea la Coldiretti – si conferma come ilprodotto immancabile, per più di otto italiani su dieci (84%), maè ‘sorprendentemente’ seguito dalle lenticchie presenti nell’82%dei menù, forse anche perché sono chiamate a portar fortunasecondo antiche credenze che hanno premiato anche i chicchid’uva (60%), mentre in forte calo latendenza a consumare frutta esotica straniera, scelta appena dal34%. L’interesse per le lenticchie è stato accompagnato dallariscossa di cotechino e zampone presenti sul 67% delle tavole”.
“Sulle tavole per le feste è stata forte anche la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie eseppie – continua Coldiretti – il 63% degli italiani haportato sulle proprie tavole il salmone arrivato dall’estero, appena il 10% si èpermesso le ostriche e il 7% il caviale, spesso di produzionenazionale che viene anche esportato. La tendenza generale è stata comunque quella di privilegiareun menù tricolore, spesso a chilometro zero, con le tradizioni delterritorio. Il 92% dei cittadini – conclude la Coldiretti – ha portato in tavola per la festasoprattutto prodotti italiani, tra un 53% che lo ha fattosoprattutto perché sono più buoni e il 39% che considera unapriorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese inun momento difficile”.