Il tempo passa, ma il dolore non scompare. Era il 2 gennaio 2020 quando la giovane aiellese Sara Sforza perse la vita in un tragico incidente stradale, sulla Tiburtina.
Aielli spegne una delle luci natalizie che il piccolo centro marsicano ha acceso in queste settimane di festa. Il gesto in segno di rispetto nel giorno in cui ricade la tragica data della morte di Sara Sforza, 23enne del posto, che viaggiava a bordo della sua auto con il suo fidanzato.
In questi tre anni la giustizia ha fatto il suo corso: c’era un giovane di nazionalità marocchina, Jarrar Ayoub, alla guida dell’auto che si è scontrata con quella condotta da Sara. Jarrar, oggi 29enne, era alla guida sotto l’effetto di alcol e droga: inoltre era senza patente. Sei gli anni chiesti in fase di processo – con l’accusa di omicidio stradale – diventati poi quattro per il rito abbreviato.
Jarrar aveva effettuato un sorpasso nonostante la doppia striscia continua quando, dalla direzione opposta, proveniva l’auto guidata da Sara, una Renault Twingo.
In questi tre anni la giustizia ha fatto il suo corso: c’era un giovane di nazionalità marocchina, Jarrar Ayoub, alla guida dell’auto che si è scontrata con quella condotta da Sara. Jarrar, oggi 29enne, era alla guida sotto l’effetto di alcol e droga: inoltre era senza patente. Sei gli anni chiesti in fase di processo – con l’accusa di omicidio stradale – diventati poi quattro per il rito abbreviato.
Jarrar aveva effettuato un sorpasso nonostante la doppia striscia continua quando, dalla direzione opposta, proveniva l’auto guidata da Sara, una Renault Twingo.
Il ricordo del primo cittadino di Aielli, Enzo Di Natale, a 3 anni dalla scomparsa.
“Il 2 gennaio di tre anni fa, un destino crudele, figlio di un’ingiustificabile scelleratezza umana, strappò Sara dai suoi affetti e ne spense per sempre il sorriso, rendendo la nostra comunità più povera.
Un giorno maledetto che non potremo mai dimenticare.
Per ricordarla oggi spegneremo ogni luce natalizia che illumina le nostre piazze.
Un piccolo gesto di rispetto e un segno di vicinanza ai familiari e a tutti coloro che dovranno convivere con un vuoto così grande”.
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