Giovanni Legnini, l’uomo forte del centrosinistra torna in Abruzzo

Termina l’esperienza da Commissario per la Ricostruzione del Centro Italia di Giovanni Legnini: il centrosinistra punta su di lui per fare sintesi e ripartire, in vista delle regionali
Legnini non è più Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia.
Il centrosinistra incassa e…rilancia? Si torna a pensare a una ricandidatura dell’ex vice presidente CSM alla presidenza della Regione Abruzzo.
Tra gli echi portati dalla notizia della nomina di un nuovo Commissario alla ricostruzione del Centro Italia – Guido Castelli che prende il posto di Giovanni Legnini – ce n’è uno che risuona direttamente da Palazzo Silone. Due mesi fa avevamo messo sul tavolo le possibilità sull’imminente futuro di Legnini, il cui incarico di Commissario straordinario del Centro Italia era giunto agli sgoccioli.
Nel mentre è arrivato un ulteriore ruolo per l’ex Sottosegretario, quello di Commissario per l’alluvione a Ischia. Ma in pochi giorni le altre possibilità sul piatto sono sfumate, alcune ufficialmente altre ufficiosamente.
Proprio ieri, infatti, Giorgia Meloni ha firmato il decreto con il quale il senatore Guido Castelli è stato nominato Commissario alla Ricostruzione post sisma del Centro Italia. Questo quando sull’altro fronte, quello delle amministrative di Teramo, la scelta del centrosinistra sembra andare nella direzione di ricandidare l’attuale primo cittadino, Gianguido D’Alberto.
Sul tavolo delle possibilità, allora, per Legnini resta l’ipotesi di una nuova candidatura alla presidenza della Giunta regionale d’Abruzzo. Il profilo è elevato, le competenze indiscusse e riconosciute da più parti. Inoltre, in considerazione delle evidenti difficoltà – da parte delle forze politiche all’opposizione in regione – nel creare un’alleanza tra Partito democratico e 5 Stelle, sembrerebbe proprio Legnini la personalità in grado di riunire le anime di una sinistra frammentata.
Facile pensare, di conseguenza, che dal centrosinistra potrebbero arrivare sollecitazioni affinché Legnini decida di tornare in campo alle prossime regionali, guidando la sfida al presidente Marco Marsilio e confidando nella “teoria dell’alternanza” al governo regionale.
La stima e la considerazione verso Legnini, del resto, non sono un mistero. Parole di apprezzamento nei confronti del lavoro dell’ormai ex Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia, sono arrivate da amministratori e da personalità politiche di tutti i colori, anche ieri, nel post annuncio della nomina di Castelli da parte del Governo Meloni. Anche per questo Giovanni Legnini potrebbe essere la chiave per tentare di scardinare il potere del centrodestra in Regione. La coalizione viaggia col vento in poppa, unita per la riconferma di Marsilio: come spesso succede, invece, da qualche anno a questa parte, la acque in casa centrosinistra sono più che agitate. E la scossa arrivata ieri, con la mancata riconferma di Legnini Commissario del Centro Italia, è stata definita “Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile, perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni”.
Da capire, a questo punto, resta la volontà di Giovanni Legnini, comunque chiamato al gravoso impegno di Commissario straordinario per l’emergenza che ha colpito Ischia. Centrodestra e centrosinistra spettatori interessati, perché l’eco della mossa di ieri sembra destinato a fare ancora rumore.
