Creativita'

Scarponi da montagna come pezzi unici: cuoio, tessuto e tradizioni dalle sapienti mani di Assunta Perilli e Cesare Calenti

Gli scarponi da montagna diventano pezzi unici, grazie alla collaborazione tra la tessitrice di Campotosto Assunta Perilli e il calzolaio Cesare Calenti. Andiamo nella bottega di Assunta a scoprire questa nuova invenzione invernale

Gli scarponi da montagna diventano pezzi unici, grazie alla collaborazione tra la tessitrice di Campotosto Assunta Perilli e il calzolaio Cesare Calenti.

Cuoio lavorato dal calzolaio di Spinetoli (AP) Cesare Calenti, e tessuti fatti al telaio dalla tessitrice di Campotosto, Assunta Perilli: nascono così gli scarponi di montagna artigianali che stanno spopolando in questa stagione invernale nelle nostre aree interne. Una collaborazione nata un po’ per caso, da un messaggio inviato da Cesare ad Assunta: “Ci siamo conosciuti in qualche evento. Non ti ricordi di me?”
In realtà, confessa Assunta ai microfoni del Capoluogo, “io non lo conoscevo proprio, ma di persona non conosceva neanche lui me. Forse seguendomi nei vari eventi, ha un po’ pensato di sapermi in quel senso. Ma va bene lo stesso, le belle collaborazioni nascono anche così”.

assunta perilli campotosto fonte della tessitura

Si chiamano “Selva Cuoio & Lana”: “Siamo riusciti a creare degli scarponi di montagna davvero particolari. Un prodotto nuovo, tutto artigianale e personalizzabile, tanto che ogni scarpone è unico e lo ‘creiamo’ insieme al cliente” prosegue Assunta.
“Se devo essere onesta non ci aspettavamo tanta richiesta: infatti abbiamo chiuso gli ordini per due volte e abbiamo lavorato notte e giorno. Vogliamo accontentare tutti ma il lavoro artigianale, si sa, è preciso, metodico, ma anche lento. Fatto su misura. Rischiavamo di lasciare deluse le persone e non era certo quello che volevamo”.

assunta perilli campotosto fonte della tessitura

Come vengono realizzati gli scarponi da montagna “Selva, Cuoio & Lana”?
“Lo scarpone in cuoio lo realizza Cesare nel suo laboratorio. I clienti possono scegliere le colorazioni della suola e della tomaia. Io gli mando i tessuti creati al telaio che vengono giustapposti sugli scarponi per un ulteriore tocco di personalizzazione”.
Qual è lo scarpone che più ti è rimasto impresso nella mente?
“Lo scarpone che abbiamo realizzato per Francesco, ad esempio, perchè è quello che più rappresenta questa collaborazione. Infatti, la famiglia di Francesco è originaria delle zone di Cesare, ma vive a L’Aquila, quindi appena ha saputo di questo gemellaggio ha voluto unire le sue origini in un’unica realizzazione. Da me ha voluto un tessuto antico, originario del Gran Sasso e Monti della Laga. In particolare, rappresenta una parte della gonna di nonna Idea, che è stata una delle capostipiti della mia bottega di tessitura. Lei mi aveva regalato questo tessuto che io avevo gelosamente custodito dentro una madia e quasi dimenticato, devo essere sincera. Quando però è arrivato il momento di fare questi scarponcini ‘autoctoni’ ho ripensato che avevo questo tessuto e subito l’ho riprodotto al telaio per creare questo scarpone che rappresenta la perfetta sintesi del lavoro di due artigiani, che mirano ad unire realtà locali tradizionali che non vogliono scomparire negli anni.”

Quando i segreti di sapienti mani artigiane si incontrano il risultato non può che essere un’eccellenza unica e inimitabile.

assunta perilli campotosto fonte della tessitura
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