Riti, storia e culture

Befana, come si festeggia il 6 gennaio nel mondo: usi e tradizioni

In Italia la Befana ha portato calze a tutti i bambini, con dolci e carbone. In Francia si cerca un fagiolo in una torta per essere incoronati "Re della giornata", in Germania i bambini indossano i costumi da Magi. Tradizioni e culture

In alcune città “vien di notte”, in altre è giunta in anticipo o arriverà solo tra qualche giorno. Oggi, 6 gennaio, è ricorre l’Epifania, comunemente conosciuta come la Festa della Befana. Una ricorrenza celebrata in molti Paesi, ma come?

Nelle case degli italiani la Befana è arrivata questa notte ed ha lasciato le sue calze per i bambini e per i più golosi. Dolci o carbone? Dipenderà dal comportamento avuto nell’arco dell’anno. Al di là dei festeggiamenti popolari, è interessante capire le origini della ricorrenza.
ETIMOLOGIA E STORIA – L’Epifania è una ricorrenza cristiana che arriva 12 giorni dopo il Natale. Non si celebra il 6 gennaio in tutto il mondo, infatti per molte chiese ortodosse che seguono il calendario giuliano l’Epifania cade il 19 gennaio.
Nella tradizione cristiana l’Epifania è la festa della rivelazione di Gesù come Dio. La parola stessa “Epifania” in greco significa “apparizione” ed è una parola da sempre collegata alla manifestazione di una divinità. Ma se la Chiesa cattolica associa l’Epifania alla nascita di Gesù e all’adorazione dei Magi arrivati da Oriente con i loro doni, a rendere omaggio al bambino Gesù, figlio di Dio, per gran parte del mondo ortodosso la festività ricorda il battesimo di Gesù nel Giordano.

TRADIZIONE POPOLARE – In Italia la figura della Befana è associata ad una vecchietta che di notte, a bordo della sua scopa magica, entra di casa in casa lasciando in dono tantissime calze piene di dolcetti per tutti i bambini. Oltre alle golosità, possono arrivare anche giochi o, per i più sfortunati, un po’ di carbone. Come invito a comportarsi meglio nell’anno appena iniziato.
Ciò che è certo è che la Befana rappresenta l’ultima festività “natalizia” prima di rituffarsi nel clima della quotidianità, con la ripresa di scuole e lavoro, almeno per chi non ha ancora ripreso la normale attività. Per questo in molti approfittano di questo giorno di festa per una gita fuori porta, tra familiari o amici. 

La Befana nelle diverse culture e tradizioni:

In Valtellina il giorno dell’Epifania è definito “Gabinat”, dal tedesco “Nacht Der Gaben” vale a dire la “notte dei doni”. Durante la giornata i ragazzi del posto passano di casa in casa in piccoli gruppi e, appena viene loro aperto, pronunciano la parola “Gabinat” per primi, assicurandosi un dono dal padrone di casa. Si tratta di un’antica tradizione tenuta viva ancora oggi.
In Francia il giorno della Befana si prepara la Galette des Rois, un dolce con due strati di croccante pasta sfoglia caramellati, contenente una crema frangipane di mandorle, profumata alla vaniglia e al limone. Molto amata da adulti, ma soprattutto dai bambini, la Galette De Rois è legata a una secolare tradizione: al suo interno, infatti, è nascosto un oggetto (“fève” in francese, cioè “fagiolo”) con il potere di rendere “re della giornata” chiunque lo trova. Proprio per questo, la torta viene accompagnata da una corona di cartone.
Negli stati federati della Baviera (Baden-Wurtemberg e Sajonia-Anhalt) in Germania, il 6 gennaio è un giorno festivo. Qui, come accade anche in Austria e Svizzera, la tradizione vuole che i bambini si rechino di casa in casa indossando costumi simili alle vesti dei Re Magi. Ad ogni fermata intonano canti tradizionali e raccolgono donazioni a supporto di enti di beneficenza per bambini. Infine, contrassegnano le porte delle abitazioni con le lettere CMB accompagnate dall’indicazione dell’anno.
Secondo alcuni le lettere equivalgono alle iniziali dei nomi dei Re Magi in tedesco (Caspar, Melchior e Balthasar), altri sostengono che sia un’abbreviazione del latino “Christus mansionem benedicat”, ovvero “Cristo ha protetto questa casa”.
I bambini spagnoli seguono invece una celebrazione del giorno della Befana simile a quella italiana. In Spagna, infatti, i più piccoli il 6 gennaio si svegliano presto per correre a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato loro. Il giorno precedente sistemano davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati, insieme a qualcosa da mangiare. In molte città spagnole poi, la festa dell’Epifania viene celebrata con il corteo dei Re Magi, in cui i tre sfilano per le vie cittadine su carri riccamente colorati.

In Russia si parla del Natale ortodosso, che cade ogni anno il 7 gennaio. I protagonisti della festività sono Ded Moròz e Babushka.
Durante la notte della vigilia Ded Moròz, ovvero “Nonno Gelo”, insieme all’aiutante Babushka, letteralmente “vecchia signora”, distribuisce i regali ai bambini che si sono comportati bene durante l’anno. La Befana invece viene celebrata il 19 gennaio ed è accompagnata dal rito chiamato Kreshenie, che consiste nel fare il bagno in acque ghiacciate.
L’immersione avviene di solito la notte della vigilia e può svolgersi in vasche allestite nelle chiesema anche in fiumi e laghi benedetti da un sacerdote, così da ricordare il battesimo di Gesù.
Anche in Romania (come per la Spagna ndr) l’Epifania rappresenta l’arrivo dei Re Magi. I bambini bussano a ogni porta, chiedono di entrare e di poter raccontare qualche storia. Per ringraziarli, le persone lasciano loro qualche soldino, oppure della frutta secca. Anche i sacerdoti si recano nelle case dei cittadini per benedirle.
In Islanda l’Epifania si chiama Threttándinn, ovvero il “tredicesimo giorno” dopo Natale. 13 sono anche i Babbi Natali locali, chiamati Jólasveinar, che significa i “ragazzi del Natale”. La leggenda vuole che siano tutti fratelli, nati dai troll Grýla e Leppalúdi, e che trascorrano l’anno nascosti nelle montagne. Ogni notte, a partire dal 12 dicembre, scendono uno a uno dalla montagna per fare scherzi agli adulti e lasciare dolci ai bambini. Da Santo Stefano in poi, ciascuno di essi se ne andrà uno alla volta, fino ad arrivare alla partenza del tredicesimo Babbo Natale proprio il 6 gennaio, con annessa conclusione del periodo dedicato alle festività.
Mazhko Horo è il nome della danza tradizionale che accompagna uno dei riti più peculiari in Bulgaria. Qui è tradizione che i sacerdoti lancino un crocifisso nelle acque gelide di fiumi e laghi e che poi migliaia di giovani uomini, sfidando le temperature invernali, tentino di recuperarlo. Questo perché, chi lo recupera, sarà libero dagli spiriti maligni e si assicurerà un nuovo anno di salute.
In Etiopia l’Epifania cade il 19 gennaio, seguendo il calendario della chiesa ortodossa copta.
Le celebrazioni prendono il nome di Timkat, ovvero “battesimo”, e sono le più sacre dell’anno. La ricorrenza è strettamente legata al mito dell’Arca dell’Alleanza, che secondo la tradizione sarebbe ancora conservata in Etiopia. Ogni chiesa ne ha una copia, chiamata Tabot.
La mattina dell’Epifania questa viene portata in processione avvolta in panni preziosi, fino ad arrivare ad un ruscello o specchio d’acqua dove un sacerdote celebra una liturgia. Al termine, l’acqua viene benedetta e i fedeli vi si immergono per rinnovare simbolicamente i loro voti di battesimo.

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