Tutti i Santi giorni, 9 gennaio: oggi si festeggia San Marcellino

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 9 gennaio: San Marcellino, vescovo di Ancona.
La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 9 gennaio: San Marcellino, vescovo di Ancona.
San Marcellino è il primo nome storicamente certo nella serie dei vescovi di Ancona: secondo la tradizione locale, nacque nella nobile famiglia dei Boccamaiori e resse l’episcopio nella seconda metà del secolo V. Fu citato da San Gregorio Magno in questa carica, senza la precisazione del tempo in cui occupò la sede anconetana; l’agiografo mise in risalto la santità di vita del vescovo, sottolineandone le opere miracolose. Tra queste, in particolare, spicca il suo intervento in soccorso della città di Ancona, minacciata di essere distrutta da un grave incendio: mentre la popolazione invano cercava di estinguere il fuoco che aveva già bruciato parte dell’abitato, il Santo, malato di podagra, si fece condurre dai familiari nel luogo in cui le fiamme erano più violente; prodigiosamente, al suo avvicinarsi, il rogo si ritirò e si spense. Alla memoria di San Marcellino è legato un importante libro liturgico, che, stando alla leggenda, egli avrebbe tenuto in mano al momento di operare il miracolo e che al contatto delle fiamme, si consumò e annerì ai margini dei fogli di pergamena. I fogli superstiti furono riordinati e restaurati a cura della Biblioteca Vaticana nel 1910 per volere di monsignor Achille Ratti e contengono vari passi dei Sinottici, scritti in caratteri onciali con brevi didascalie in scrittura longobarda, con le iniziali miniate in giallo oro. Il culto di San Marcellino nella Chiesa di Ancona è testimoniato con la sua invocazione, insieme a quella di altri santi locali, nei frammenti di un antichissimo rituale della città. Il corpo, prima venerato nella cattedrale di Santo Stefano, nel 1097 venne traslato nella nuova cattedrale sul Guasco, come si leggeva nell’iscrizione di un’arca lapidea; durante una ricognizione del 1756, le sue ossa furono sistemate in un’urna presso la cripta dei Santi protettori, e qui tutt’ora riposano.

Dal punto di vista delle immagini, è probabile che una prima raffigurazione di San Marcellino fosse presente nelle lastre graffite della cattedrale di San Ciriaco, datate all’XI – XII secolo, in cui sono rappresentati altri santi locali. La più antica raffigurazione superstite è una statua del secolo XIII: prima della Seconda Guerra Mondiale il simulacro era posto sul luogo dove si narrava essere avvenuto il miracolo dell’estinzione dell’incendio, cioè presso la chiesa di San Pietro, distrutta dai bombardamenti aerei. L’iconografia più recente è un dipinto su tavola del secolo XV, in cui San Marcellino è posto con altri santi locali davanti al trono della Vergine. Il Santo è sempre rappresentato in abiti pontificali, con in mano il libro del Vangelo aperto, ove sono effigiate le fiamme allusive al miracolo. La scena dello stesso fatto prodigioso è riprodotta anche in una faccia della custodia argentea del codice Evangeliario, pregevole lavoro di oreficeria del secolo XVII.