Iscritte altre due persone nel registro degli indagati per la morte di Fiore Cialfi, il consigliere comunale di Marana di Montereale, scomparso il 6 gennaio scorso a causa di un colpo di fucile esploso mentre stava pulendo un fucile da caccia.
Fiore Cialfi è stato raggiunto da un colpo di fucile mentre si trovava nel giardino in casa di un suo amico, un vigile del fuoco già indagato per la tragica scomparsa. Per il pm titolare dell’indagine, Fabio Picuti, i tre, con imperizia, negligenza, e imprudenza in pieno centro abitato hanno provato la funzionalità dell’arma, sparando, in modo pericoloso e senza prendere alcuna cautela, contro una tavoletta di legno posta all’estremità del giardino, utilizzata come bersaglio. Sarebbero stati esplosi 4 colpi, il quinto, rimasto nella canna del fucile, è partito una volta posata l’arma su una macchina che si trovava in giardino e ha raggiunto Cialfi. Come riporta Il Messaggero, per l’accusa gli amici della vittima, potrebbero quindi aver concorso alla sua morte, proprio per la leggerezza attuata nel provare un’arma in un luogo abitato senza licenza dell’Autorità, mettendo così in pericolo la pubblica e privata incolumità. Questo pomeriggio ci sarà l’accertamento tecnico irripetibile, la nomina del consulente medico legale per lo svolgimento dell’autopsia sul corpo di Fiore Cialfi e successivamente verrà dato il nullaosta per le esequie. I familiari della vittima sono difesi dagli avvocati Francesco e Antonio Valentini.
Fiore Cialfi, i funerali: dopo l’autopsia l’ultimo saluto al 64enne ucciso da un colpo di fucile
