Ricostruzione post sisma - novita'

Ricostruzione post sisma, una deroga per i contratti del personale

Dal Governo una norma per la deroga dei contratti del personale impiegato nei Comuni e nelle Regioni nella ricostruzione. 

Dal Governo una norma per la deroga dei contratti del personale impiegato nei Comuni e nelle Regioni nella ricostruzione.

Deroga sul limite massimo della durata dei contratti delle professionalità impiegate nel settore della ricostruzione post sisma. Il commento dei senatori FDI. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto legge sulla ricostruzione sono stati prorogati i contratti per i tecnici impegnati negli uffici speciali a seguito del terremoto del Centro Italia.
“Esprimiamo soddisfazione per il decreto legge con il quale il Governo interviene in materia di ricostruzione post sisma, introducendo una norma fondamentale per il personale che nei Comuni e nelle Regioni opera per la ricostruzione. È stata introdotta una deroga sul limite massimo di durata dei contratti a tempo determinato di quelle professionalità che, superando il limite dei rinnovi previsti dalle norme ordinarie, rischiavano di dover interrompere il loro rapporto di lavoro. Queste risorse umane infatti, rappresentano una componente fondamentale per la ricostruzione e un patrimonio di professionalità. Un’altra significativa dimostrazione dell’attenzione di questo governo per i territori colpiti dal sisma e della volontà di proseguire con pragmatismo i lavori di ricostruzione”. Lo dichiarano i senatori di Fratelli d’Italia Guido Castelli, futuro commissario straordinario per il sisma 2016, Elena Leonardi, Guido Quintino Liris e Etelwardo Sigismondi.
“Grazie al Governo Meloni, che ha accolto le richieste, in questo provvedimento è stata inserita una norma da me voluta, che ha risolto il problema della mancata proroga di alcuni contratti di Invitalia e degli enti parco nazionali riguardanti personale coinvolto nel processo di ricostruzione. Il 30 dicembre scorso in qualità di vice commissario alla Ricostruzione – ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilioho provveduto ad emettere un decreto che, pur in assenza della proroga inizialmente inserita nel Decreto ‘Milleproroghe’ e poi saltata all’ultimo minuto, avrebbe consentito a tutto il personale a tempo determinato assunto direttamente dall’Ufficio Speciale di continuare a lavorare. Questa misura era stata chiesta e ottenuta nel consueto Decreto ‘Milleproroghe’ ma il filtro del Quirinale fece espungere la norma, contestando il fatto che ci sarebbe stato lo sforamento dei 36 mesi previsti dal Decreto ‘Dignità’. Nei giorni successivi ho interloquito, parlando con i tecnici del Quirinale, spiegando quale danno ne sarebbe derivato per il processo della ricostruzione post sisma. Non potendo agire sui contratti di altri enti, si è reso necessario far approvare, nel primo provvedimento utile del nuovo anno, una specifica norma che consente di richiamare in servizio numerosi tecnici in tutto l’Appennino Centrale già a partire dalla prossima settimana.
Ho già contattato i vertici degli enti coinvolti che mi hanno assicurato l’immediata riattivazione dei contratti. Ringrazio il ministro Musumeci, il sottosegretario Mantovano che hanno prontamente accolto questa nostra richiesta, e il commissario designato Castelli che da subito si è attivato per inserire questa importantissima norma all’interno del Decreto. Norma importante perché ha effetto immediato e gli uffici già nei prossimi giorni possono tornare a lavorare a pieno ritmo e a stipulare i necessari contratti“.
“In sede di conversione di questo Decreto – ha concluso il presidente Marsilio – lavoreremo per inserire le rimanenti misure, che non hanno la caratteristica di urgenza per entrare nel testo del Decreto Legge, ma che con la conversione in Legge potranno trovare spazio per completare e migliorare la normativa sulla ricostruzione. In particolare chiederemo al Governo e al Parlamento di riflettere sulla necessità di trasformare questi contratti, stabilizzando il personale: perché è oramai chiaro che un processo serio di ricostruzione dura non meno di dieci anni. È quindi assurdo continuare a contrattualizzare questo personale a tempo determinato, con tutte le difficoltà normative che nel corso del tempo emergono, come è accaduto nell’incidente tra Natale e Capodanno, quando dopo il Milleproroghe ci siamo trovati scoperti”.
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