Cronaca

A colloquio con un detenuto con droga nascosta nelle parti intime, donna fermata dalla polizia penitenziaria

Donna fermata dalla polizia penitenziaria: per il colloquio con un detenuto aveva occultato droga nelle parti intime.

Porta la droga in carcere al colloquio con il convivente, ma la polizia penitenziaria la scopre.

Ha tentato di portare ben quarantadue pasticche di droga ed una carta di credito al convivente detenuto nel carcere di Teramo, ma l’attenzione, lo scrupolo e l’acume investigativo del personale di Polizia Penitenziaria ha scoperto l’illecito e la donna è stata fermata. A dare la notizia è il Segretario Provinciale di Teramo del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE, Giuseppe Pallini: “Nella giornata di ieri, al Reparto Colloqui, si era presentata una donna italiana, M.E.b per incontrare a colloquio il convivente detenuto. Gli accertamenti della Polizia Penitenziaria hanno scoperto che la donna aveva abilmente occultato nelle parti intime sostanza stupefacente del tipo “subxone” e una carta di credito per consegnarli al convivente detenuto in occasione del colloquio. Il nostro encomio va ai colleghi in servizio a Teramo, coordinati dal Dirigente di Polizia Penitenziaria Livio Recchiuti, che mantengono alta la guardia, opponendo la propria azione con grande professionalità a garanzia della legalità, come in questa occasione, per altro senza l’ausilio di unità cinofile, più volte invocato dal SAPPE come servizio imprescindibile per evitare lo spaccio di droga nelle carceri”.
Il SAPPE evidenzia che, sempre nella giornata di ieri, è avvenuto il rinvenimento di un telefono cellulare e otto schede sim all’interno di una cella occupata da un detenuto italiano durante la perquisizione nel Reparto Detenuti Circuito Comuni.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, plaude “alla professionalità, alla abnegazione ed all’astuzia del personale operante. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti, di sostanze stupefacenti. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri.”

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