Calcio, Epifani: “Facciamo mea culpa per la sconfitta, ma restiamo primi a testa alta”

Post Torrese-L’Aquila, mister Epifani ai microfoni de IlCapoluogo.it analizza il match: “Sconfitta che non scalfisce il lavoro fatto fino ad oggi; facciamo mea culpa, ma le decisioni arbitrali ci hanno tolto qualcosa. Dobbiamo migliorare l’aspetto realizzativo”. Domenica assenti Carbonelli e Corticchia per squalifica.
Post Torrese-L’Aquila 1927, terminata 2-1: dopo 18 risultati utili consecutivi tra campionato e Coppa Italia, i rossoblù tornano alla sconfitta, mantenendo sempre, però, il primo posto in classifica.
Per commentare la partita, ai microfoni de IlCapoluogo.it sono arrivate le parole di mister Massimo Epifani, raggiunto telefonicamente.
“Dopo una sconfitta, sapere che le altre non sono riuscite a vincere è un aspetto molto importante: quando si perde, magari le altre fanno risultato e si arriva ad una classifica diversa, invece è rimasto tutto invariato. Secondo me, abbiamo fatto una buona partita, ma anche oggi abbiamo avuto delle grandi occasioni da goal e negli ultimi 16 metri non siamo stati concreti. Arbitraggio? A me non piace lamentarmi, non voglio che sia un alibi, ma credo che guardando tutti gli episodi della partita di oggi non possiamo parlare di un arbitraggio favorevole a L’Aquila, anzi, ci ha tolto qualcosa su più episodi: sul primo goal della Torrese, sulle ammonizioni, sui falli importanti, su un rigore che ci è stato negato con un fallo di mano clamoroso. Credo che l’andamento dei cartellini non sia stato lo stesso per entrambe le squadre: a noi hanno ammonito al primo fallo, a loro no. Questo mi è sembrato strano. In questo rientra l’espulsione di Carbonelli. Come ho già avuto modo di dire, non possiamo vincere tutte le partite: è capitata una partita persa, ora dobbiamo rimboccarci subito le maniche e tornare a vincere immediatamente. Non è il momento di piangere il morto. Mi è piaciuta, comunque, la determinazione dei ragazzi che, nel secondo tempo in dieci, sono andati a recuperare il risultato; anche sull’1-1 abbiamo avuto tre o quattro minuti in cui abbiamo messo la Torrese dentro l’area, con la possibilità anche di ribaltarla. Lì dovevamo essere più svegli, perché abbiamo preso contropiede e abbiamo perso la partita. Accanimento arbitrale? Non credo ci sia, perché altrimenti dovremmo smettere tutti quanti di fare calcio, però è sotto gli occhi di tutti che nell’ultimo periodo abbiamo lasciato punti per strada per alcuni errori arbitrali. Oggi dobbiamo fare sicuramente mea culpa per la sconfitta: può capitare di perdere una partita al 90′ in questo modo, ma questo non deve scalfire il lavoro fatto fino ad oggi. Purtroppo, quando si perde non si ha ragione: torniamo a casa, ora testa bassa e lavorare. Dobbiamo tenere a mente la sconfitta di oggi, e da questa costruire il tesoretto da qui a fine campionato. Mancano tredici partite, dovranno essere tredici finali.”
Un dato sicuramente è questo: L’Aquila non perdeva in campionato dal 18 settembre, nella trasferta di Giulianova, e in Coppa Italia dal 5 ottobre nel match casalingo di andata contro lo Spoltore. Quel momento del campionato era stato, come quello attuale, delicato dal punto di vista delle prestazioni e dei risultati, ma aveva coinciso con la svolta, in occasione della partita contro il Montesilvano e del cambio di modulo, con il passaggio al 4-2-3-1. Per il tecnico rossoblù, però, i due momenti non sono paragonabili.
“Rispetto al girone d’andata, per me la situazione è totalmente diversa. Quando abbiamo incontrato la Torrese la prima volta, eravamo a 5 punti dal Giulianova, oggi siamo avanti, quindi il destino ce l’abbiamo sempre in mano noi. All’andata eravamo ancora in costruzione, dovevamo ancora avere la conoscenza del compagno. Dopo quella partita, c’era stata una svolta con il passaggio al 4-2-3-1, ma con tutti i giocatori a disposizione era una situazione totalmente diversa. Il modulo lo fanno gli attori, si deve sempre cercare di fare il meglio con ciò che si ha a disposizione. Lo stesso è successo oggi: avevamo solo Corticchia come mediano, Diarra aveva un problema all’adduttore e Di Norcia non aveva assolutamente il ritmo partita. Non avevamo un altro mediano con le loro caratteristiche, a quel punto abbiamo dovuto scegliere di giocare di nuovo con due mezzali, con Carbonelli e Massetti, anche se oggi siamo stati bravi, perché Carbonelli ha giocato sempre tra le linee. Oggi, sicuramente dobbiamo migliorare l’aspetto realizzativo, questa è la cosa che mi preme di più. C’è poco da attribuire alla fase difensiva. Penso che il problema sia fisico, non mentale: Alessandro è stato due mesi e mezzo fermo, ha bisogno di ritrovare una condizione accettabile; Shiba è arrivato e ha avuto subito questo problema al flessore, sono contento di averlo recuperato oggi. Ero convinto che Santirocco avrebbe fatto bene oggi, perché ha lavorato bene in settimana: lo avevo in panchina perché mi serviva un’arma a partita in corso. Mi auguro di recuperare la condizione fisica di tutti, compresi Di Norcia e Rei, per ritornare a vincere il prima possibile, perché è la medicina più importante per ripartire.”
Prossimo incontro tra le mura amiche contro il Montesilvano. Sicuramente, ancora una volta si andrà a perdere qualche giocatore appena recuperato, fatto che di certo non aiuta per avere una continuità di gioco. Si potranno recuperare, però, allo stesso tempo pedine importanti.
“Questo è un problema – ha concluso il tecnico rossoblù – oggi è rientrato Carbonelli, che ha fatto una buonissima partita, e domenica non ci sarà per l’espulsione; sicuramente si dovrà ritrovare un’altra soluzione, ma abbiamo i giocatori per farlo. L’importante è che tutti recuperino la condizione: Alessandro, Shiba, anche lo stesso Sarritzu. Probabilmente, ci sarà anche Rei. Non ci sarà Corticchia, che sarà squalificato, quindi sarà fondamentale recuperare anche Di Norcia. Vincere è importante per la classifica, ma anche per la testa: vincere in casa significherebbe ritornare ad essere la squadra che siamo stati fino a poche partite fa, anche se le partite in casa contro il Sambuceto ed il Delfino Curi sono sempre state condizionate da episodi dubbi, che ci hanno tolto qualcosa. In questo momento, l’importante è stare tranquilli a testa alta, continuando a fare quello che abbiamo fatto fino ad oggi.”