Sant’Antonio accende Collelongo, la tradizione dei “cicerocche” nelle cuttore

16 gennaio 2023 | 18:05
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Sant’Antonio accende Collelongo, la tradizione dei “cicerocche” nelle cuttore

Collelongo, partiti i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. Accese le cuttore, poi i torcioni e le torcette. I riti uniscono la comunità

Collelongo si riunisce celebrando Sant’Antonio.

COLLELONGO – “Oh che bella devezziòne
tè Chellonghe  a Sant’Antone
quanta festa, quante spese
fa a ji Sante ‘ste pae!”

Oggi alle 16 l’apertura delle celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate a Collelongo, con l’attesa accensione delle Cuttore e, a seguire, la Santa messa nella Chiesa Santa Maria Nuova. Dalle 19 l’accensione dei torcioni in Piazza della Chiesa e in Piazza Ara dei Santi. In serata, alle 21, la processione e la benedizione delle Cuttore.
Quella dedicata a Sant’Antonio a Collelongo è una tradizione attestata fin dal 1600, il periodo in cui verosimilmente fu eretto l’Altare dedicato al Santo nella chiesa di Santa Maria Nuova. Una celebrazione all’insegna dello spirito della convivialità, dell’accoglienza e dello spirito di comunità, intorno al fuoco e circondati dai sapori della tradizione contadina.
Il fuoco, la terra e la condivisione sono al centro delle celebrazioni che, da anni e anni ormai, richiamano nel territorio di Collelongo non solo i cittadini locali e dei paesi limitrofi, ma anche tanti visitatori affezionati ad un culto profondo e celebrato da generazioni e generazioni.

Si parte dalla Cuttora. Il termine deriva dalla grossa pentola in cui si mette a cuocere il granturco che, dopo sei/sette ore di bollitura, diventa “i ciceròcche” o “cecerocche”. La Cuttora rappresenta il focolare che, al rintocco delle campane dei Vespri del 16 gennaio, con la recita delle litanie, viene acceso con legna di ginepro. Qui, quindi nella tuttora, si svolge la festa per tutta la notte: si riuniscono i collelonghesi delle diverse zone del paese e vi si fermano pellegrini e bande di suonatori, che girano per ore ed ore intonando i versi della canzona dedicata a Sant’Antonio. La “cuttora” viene allestita, infatti, all’interno di abitazioni private ubicate in diverse contrade del paese. A dare risonanza alla festa, anche a livello nazionale, fu Ottaviano Del Turco, sia nel ruolo di Ministro che in quello di Presidente della Regione Abruzzo: le porte di casa sua si aprivano per ospitare cittadini, visitatori e personalità istituzionali, arrivate a Collelongo per vedere da vicino i festeggiamenti in onore del Santo. Diverse sono, del resto, le residenze storiche adibite a cuttora, inoltre ci sono le abitazioni caratteristiche del paese ricavate dal banco roccioso che, per l’occasione diventato appunto focolai ospitali.
Un tempo la “cuttora” era prerogativa del patriarca di una famiglia che invitava a parteciparvi i parenti più prossimi, i quali contribuivano con “coppe” di granturco, vino, farina o salsicce. Poi, la festa dentro la “cuttora” proseguiva per tutta la notte e diventava anche il momento in cui venivano pianificate la semina e le altre attività agresti della famiglia. Alla presenza del Santo erano vietate liti e, pertanto, il momento era ideale per giungere ad accordi.

sant'antonio

Da ieri a oggi. Nella “cuttora” sono ben accetti visitatori, ai quali veniva e viene offerto ciò che la “cuttora” propone: ovvero la “panetta”, qualche ciambella, un bicchiere di vino e, soprattutto i “cicerocche”. Ma cos’è i cicerocche? Granturco sgranato cotto nei “callari” giganti usati un tempo: una volta bolliti vengono conditi con sale, olio, peperoncino e – per chi ne aveva la possibilità – con un po’ di lardo. Il piatto, quindi, la mattina veniva storicamente distribuito ai presenti e agli animali.Parola d’ordine “Dare” per la festa di Sant’Antonio che ogni anno riunisce la comunità di Collelongo.

cicerocche

Poi c’è il fuoco, elemento alla base delle celebrazioni di Sant’Antonio anche in altri centri d’Abruzzo, come le note Farchie di Fara Filorum petri.
Per millenni e ancora oggi, infatti, si usa nei paesi accendere il giorno 17 gennaio, “torcioni”, “farchie”, “focarazzi”, “ceppi” o “falò di S. Antonio”,che avevano una funzione purificatrice e fecondatrice, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dall’inverno all’imminente primavera. Il “torcione” è una caratteristica unica di Collelongo. Una volta era ricavato da un unico esemplare di quercia che abili maestri d’ascia lavoravano fino a dargli la caratteristica forma. Questo torcione successivamente veniva “inzeppato” con “stangoni” ed altra legna ed infine issato nelle piazze principali del paese.
Particolarmente suggestivo era “I favòre”, falò che i pastori accendevano in località Sant’Antonio. Da questo punto è possibile vedere sia il paese che gli stazzi di Amplero e la tradizione vuole che al più vecchio ed al più giovane tra i pastori – che tornavano dagli stazzi a far festa – fosse dato l’onore di accendere il “favòre”. Menzione a parte per le “torcette”: particolari torce che i bambini di Collelongo utilizzano nella processione del 16 sera. Queste sono realizzate “torcendo”, ovvero avvolgendo su se stesso, un virgulto di roverella, cerro o carpine. Questa operazione sfibra il legno permettendo alle abili mani del torcettaro di ricavarne un prodotto unico.

sant'Antonio collelongo

La sfilata delle Conche rescagnate

All’alba del 17 gennaio dalle “cuttore” escono fanciulle vestite con gli abiti tradizionali di Collelongo, portando sulla testa la conca “rescagnata”, vale a dire addobbata, e si dirigono verso la chiesa madre dove sfileranno per decretare la conca meglio realizzata ed il vestito più bello indossato. Non è molto chiara la nascita di questa tradizione.

Le celebrazioni a Collelongo andranno avanti fino a domani, martedì 17 gennaio 2023. Questo il programma:
Ore 05:00 – Distribuzione Cicerocchi, Piazza della Chiesa
Ore 06:00 – Sfilata delle Conche Rescagnate, Piazza della Chiesa
A seguire – Santa Messa, Chiesa Santa Maria Nuova
Ore 14:30 – Sfilata mezzi agricoli, ritrovo in Via Casaline
Ore 15:00 – Benedizioni degli animali e dei mezzi agricoli. A seguire Giochi Popolari. Piazza Ara dei Santi

Foto di: Collelongo-go.it del Comune di Collelongo