Cagnano Amiterno dà l’addio a Fabrizio Sciarra, commozione ai funerali

Addio a Fabrizio Sciarra, i funerali a Cagnano Amiterno
Nella chiesa di San Cosimo a Cagnano Amiterno l’ultimo saluto a Fabrizio Sciarra, 42enne ucciso da un malore improvviso. Il ricordo di Nando Giammarini.
Questa mattina alle ore 11.30 si sono tenuti, nella chiesetta di San Cosimo di Cagnano Amiterno, i funerali di Fabrizio Sciarra,il 42enne deceduto lo scorso sabato 14 gennaio all’ospedale dell’Aquila, dove si era recato per un controllo. Anche il cielo, da cui scendeva una pioggia gelida, sembrava voler partecipare al dolore dei famigliari, gli amici, i parenti per l’ingiusta e prematura scomparsa.
Una folla di gente attonita ha così inteso essere vicina e solidale alla famiglia e tributare l’estremo saluto al paesano, l’amico il conoscente da tutti stimato e benvoluto in terra cagnanese, aquilana e non solo. Un dolore lancinante che colpisce due territori di appartenenza e tutto l’Abruzzo. Due Comunità in lutto – quella di Collicello, paese d’origine di Fabrizio Sciarra, e quella aquilana ove abitava fino a poco tempo fa – e due famiglie distrutte dal dolore per la grave, prematura e inaccettabile dipartita del 42enne che lascia la sua compagna, Cristina, una bimba di appena 6 mesi e gli amati genitori.
Egli intento ad effettuare le procedure di triage al pronto soccorso del San Salvatore, dove si era recato per uno stato di malessere, improvvisamente colpito da malore si è accasciato al suolo. Immediatamente soccorso dal personale sanitario in servizio, ogni tentativo di strapparlo al crudele destino è risultato vano. Fabrizio, dipendente di Abruzzo progetto, già Abruzzo engineering, viene ricordato da molti come una persona educata, mite e generosa, che tanto si adoperava per il prossimo anche attraverso il proprio impegno nel sociale. Doveroso ricordare che Fabrizio – un uomo limpido e cristallino, con la passione per le moto e la pesca – si è speso nel suo lavoro con senso del dovere, spirito di servizio e passione, tutte caratteristiche che gli appartenevano ed in molti, con onestà intellettuale, gli riconoscono. Molti commenti si sono rincorsi sui social da quando si è diffusa, a macchia d’olio, la terribile notizia della scomparsa.
Ora non è il momento delle parole, che non servirebbero a nulla se non ad alimentare quel senso di terrore e d’impotenza che si genera a seguito di simili disfattivi eventi, ma del silenzio e della vicinanza a tutti i suoi cari.
Nel tentativo di conoscere ancora meglio il nostro amico, colpito nel fiore degli anni da tale terribile tragedia, abbiamo sentito il sindaco di Cagnano Iside Di Martino che, visibilmente provata – nell’esprimere il proprio cordoglio per questa morte assurda – si è così espressa: “Sono profondamente vicina ai genitori, alla compagna, alla figlia di Fabrizio, in questi terribili momenti. Egli era un uomo buono, con un bel sorriso, un giovane che è stato molto amato dalla sua famiglia, dagli amici e da tutti i conoscenti che ne apprezzavano l’educazione ed i modi gentili, d’altri tempi. Troppo breve il suo passaggio in questo nostro mondo, lo salutiamo con affetto e siamo sicuri che continuerà a vivere nei nostri cuori e da lassù guarderà attento il suo Paese, dove vivrà il ricordo di quel suo sorriso speciale”. Rinnovo, da padre, le mie più sentite e sincere condoglianze a Alberto e tutti i propri cari. A Fabrizio, con gli occhi velati di lacrime, dico semplicemente: “Quando intorno tutto tace, al suon della campana, tu riposa in pace!”.