Cronaca

Matteo Messina Denaro, dopo l’arresto il carcere: ipotesi L’Aquila

Carcere duro per Matteo Messina Denaro, l'ex boss mafioso dopo l'arresto è stato trasferito in una località segreta. Ipotesi detenzione a L'Aquila

È stato trasferito in Abruzzo il boss della mafia Matteo Messina Denaro, arrestato ieri, lunedì 16 gennaio 2023, dopo 30 anni di latitanza.

L’ex latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, è stato arrestato dai Carabinieri del Ros ieri a Palermo. Per lui stabilito il carcere duro, secondo l’articolo 41 bis. Potrebbe essere stato trasferito nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, Le Costarelle, come emerge dalla mappatura delle strutture che ospitano i detenuti in regime di 41 bis, pubblicata dall’Associazione Antigone, che opera per tutelare i diritti dei detenuti nel sistema penitenziario. Dai dati pubblicati dall’Associazione viene spiegato che sono 748 i detenuti condannati al regime duro rinchiusi in 123 penitenziari italiani, tra cui, appunto, quello aquilano che è il più grande d’Italia. Già ieri sera – secondo alcune fonti – sarebbe atterrato all’aeroporto di Pescara. Non è escluso che il boss sia stato trattenuto altrove per la notte, o
in una caserma o nei vari penitenziari della zona. Secondo quanto si è appreso, autorità ed istituzioni sarebbero state allertate.
All’Aquila sono stati ospitati detenuti “eccellenti” condannati per reati di mafia, come Leoluca Bagarella – sta scontando l’ergastolo per
strage -, Raffaele Cutolo della nuova camorra organizzata, Francesco Schiavone detto Sandokan (esponente dei Casalesi), esponenti del clan siciliano dei Madonia e, in ultimo, Felice Maniero della cosiddetta Mala del Brenta, detto “faccia d’angelo”, all’Aquila in regime di semilibertà. All’Aquila ha fatto tappa in alcune occasioni anche Totò Riina.
Come riporta Il Messaggero, esclusa Sulmona, struttura non attrezzata per il 41 bis, resta concreta l’ipotesi del carcere dell’Aquila.
La scelta sembrerebbe essere ricaduta sulla prigione abruzzese poiché c’è un buon reparto di medicina oncologica e poiché la posizione della struttura consente spostamenti facili verso Roma. Tra i detenuti presenti nel supercarcere aquilano anche Filippo Graviano e Nadia Desdemona Lioce. La sistemazione di Messina Denaro non era semplice proprio in considerazione delle sue attuali condizioni di salute: l’uomo infatti è stato fermato in una clinica privata di Palermo, dove era in cura.
L’Ansa sottolinea che il boss mafioso Messina Denaro dopo l’arresto è stato trasferito subito in una località segreta, prima di essere destinato ad un carcere di massima sicurezza.

Lo stesso procuratore De Lucia ha evidenziato che le condizioni del boss “sono compatibili col carcere”. Ma le indagini non si sono fermate con l’arresto. Perquisizioni sono in corso da ore nel trapanese: Castelvetrano e Campobello di Mazara vengono setacciate palmo a palmo. Gli inquirenti cercano e sarebbero ad un passo dal covo. Quel nascondiglio che avrebbe ospitato il boss negli ultimi mesi e potrebbe custodire i segreti dell’ex primula rossa di Cosa nostra che, dicono i pentiti, avrebbe conservato il contenuto della cassaforte di Totò Riina portata via dalla casa di via Bernini, mai perquisita. Decine le dichiarazioni di politici di tutti gli schieramenti dopo l’arresto. “Oggi (ieri ndr) è una giornata storica  – ha detto il procuratore de Lucia – che dedichiamo a tutte le vittime della mafia”.
Parole simili a quelle pronunciate dalla premier che ha aggiunto: “mi piace immaginare che il 16 gennaio possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro degli uomini e delle donne che hanno portato avanti la guerra contro la mafia. Ed è una proposta che farò”. 

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