Enrico Melozzi torna a Sanremo, “Sul palco mondi musicali diversi e un brano che porta la mia firma”

19 gennaio 2023 | 07:52
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Enrico Melozzi torna a Sanremo, “Sul palco mondi musicali diversi e un brano che porta la mia firma”

Enrico Melozzi tra i direttori d’orchestra protagonisti del Festival di Sanremo 2023. Per il maestro teramano è la settima partecipazione con una novità: c’è anche la sua firma nel testo del brano di Grignani

Enrico Melozzi è carico per tornare sul palco di Sanremo: dirigerà Gianluca Grigani, Mr Rain e Sethu. Con Grignani ha anche condiviso la scrittura del brano “Quando ti manca il fiato”. Per il maestro teramano quello 2023 sarà il settimo Sanremo: “Per me è un privilegio. Dirigerò tre artisti che porteranno sul palco tre mondi musicali diversi”.

Mentre Amadeus e Gianni Morandi risalgono l’Italia direzione Sanremo, artisti e direttori d’orchestra sono impegnati nelle prove dei brani che andranno in scena per questa nuova edizione del Festival. Con il maestro Enrico Melozzi, l’Abruzzo sarà nuovamente rappresentato al Festival della canzone italiana. Sul palco dell’Ariston Melozzi dirigerà Gianluca Grignani, Mr Rain e Sethu, quest’ultimo in gara a Sanremo Giovani. In quest’edizione non ci saranno più l’obbligo di mascherine – “lo scorso anno ne indossavo tre, quando concludevo le prove ero ko”, ricorda Melozzi – né le severe restrizioni previste nell’edizione 2022. Ci sarà invece un’interessante novità: Enrico Melozzi comparirà per la prima volta anche come firma di uno dei brani in gara, quello cantato da Grignani.
Con Gianluca Grignani c’è stato un vero e proprio lavoro di scrittura e produzione. Abbiamo infatti co-prodotto e co-firmato il brano: un lavoro bellissimo.È la prima volta che dirigo l’orchestra per un pezzo che ha anche la mia firma.
Per queste ragioni sono particolarmente legato alla canzone, un brano molto profondo in cui tutti noi potremo ritrovarci e riconoscerci”,
sottolinea il maestro Melozzi, in un momento di pausa tra uno spostamento lavorativo e l’altro.
“È un brano dalla struttura molto complessa a livello musicale, per certi versi classico. La musica ha bisogno di un paio di ascolti per arrivare nella sua completezza, ma il testo colpisce e arriva dritto al cuore fin da subito
.

Oltre a Grignani, ci saranno le collaborazioni con Mr Rain e Sethu, entrambi diretti dal maestro Melozzi.
“Avevo avuto modo di lavorare con Mr Rain già lo scorso anno, per la serata delle cover. Mi aveva colpito fin da subito: fin dalle prime battute mi ha catturato la sua emotività. Credo che il suo brano, ‘Supereroi’, sia davvero un bel pezzo. È intenso”.

Poi Sethu, per Sanremo Giovani. “Porta un brano molto energetico, lo definirei rock and roll: un pezzo sulle mie corde. Insomma, dirigerò l’orchestra per tre mondi musicali diversi”.

I brani del Festival degli ultimi anni hanno rinnovato il linguaggio musicale sanremese?
“In realtà – aggiunge Melozzi – se penso ai brani che hanno vinto le ultime due edizioni, quindi ‘Zitti e buoni’ dei Maneskin e Brividi di Mahmood e Blanco, li ritengo fondamentalmente pezzi classici. I Maneskin attingono al rock, un linguaggio antico, anche se viene mescolato in parte al rap e ad altri stili contemporanei. Zitti e buoni, per certi versi, mi ricorda i Living Color e dischi che ascoltavo da ragazzino. Discorso simile per ‘Brividi’, una ballata tradizionale tipica della cultura musicale italiana, con all’interno elementi come autotune e altri dettagli che lo rendono contemporaneo e attuale. Personalmente ne ho apprezzato proprio il fatto che rispecchiasse la tradizione melodica. L’elemento di rottura, per quanto mi riguarda, l’ho riscontrato in misura maggiore nel tipo di proposta di Madameo negli artisti della sfera trap: elementi in parte nuovi per quel tipo di palcoscenico. Tuttavia, se andiamo a ripescare edizioni passate – e mi riferisco agli anni ’70 e ’80 – c’è sempre stata una proposta che arrivasse direttamente dalla musica ballabile di quel periodo storico. Quello sanremese, quindi, è un mondo che si rinnova guardando alla storia classica, ma che riesce a offrire brani attuali anche grazie a piccole innovazioni”.

Le prove sono ufficialmente partite all’Auditorium del Foro italico di Roma.“Mi diverto sempre quando proviamo. Collaborare con un’orchestra di questo livello è un’esperienza grandiosa, inoltre sono tutti entusiasti di ricominciare. Fare questo tipo di collaborazioni, accanto a simili professionisti, è un grande privilegio.
Musica e…look. Il maestro Melozzi, nella passate edizioni sanremesi, non ha mancato di farsi notare anche per lo stile.
Cosa dobbiamo aspettarci per questo Sanremo 2023?“Come sempre mi affido alla Lubiam: una grande azienda, molto antica, che potrei definire quasi di famiglia, poiché anche mio nonno materno vestiva Lubiam. L’ho scoperto per caso, parlanone con mia madre. Quest’anno forse sarò meno sgargiante rispetto agli anni passati: ma qualcosa ci inventeremo”. Di sicuro Melozzi saprà stupire.