Giro d’Italia con l’Abruzzo protagonista, Alessandra D’Ettorre: il Gran Sasso dirà chi ne ha

Il Giro d’Italia a maggio partirà dall’Abruzzo, toccherà le quattro province e la tappa sul Gran Sasso potrebbe già essere decisiva. Ne parliamo con la campionessa mondiale Alessandra D’Ettorre e #nonsolocalcio
Il Giro d’Italia 2023 vedrà l’Abruzzo protagonista: quattro tappe, di cui una – la settima – con arrivo sui 2135 del Gran Sasso. #Nonsolocalcio torna dopo la pausa invernale parlando dell’evento sportivo per eccellenza che quest’anno tingerà di rosa l’Abruzzo.
Ospite della puntata Alessandra D’Ettorre, campionessa mondiale Juniores 1996 ed europea under 23 nel 2000, orgoglio del ciclismo italiano ma soprattutto aquilano: “Conosco bene, essendo di Castelvecchio Calvisio, l’ascesa e l’arrivo sul Gran Sasso che metterà a durissima prova i ciclisti il 12 Maggio. Lì chi ne ha ne ha: sarà una tappa fondamentale per capire già chi potrebbe vincere la corsa rosa”.
Il 12 maggio si partirà da Capua, poi risalita verso l’Abruzzo percorrendo l’altopiano delle Cinque Miglia, passando da Sulmona, Calascio, per poi giungere sul Gran Sasso: “Una salita di 26 chilometri, con una pendenza media dal 4 al 6 per cento. Ma è negli ultimi 10 chilometri che ci sarà da salire ancora di più: in un tratto la pendenza arriverà al 13 per cento e lì si vedrà chi ne ha”. Le montagne abruzzesi, d’altro canto, in questi anni hanno sempre svelato chi era più in forma: chi ha vinto nel 2021 e nel 2022 i tapponi sui nostri monti – a Campo Felice e sul Blockhaus – ha poi infatti vinto il Giro d’Italia.

L’edizione 2023 del Giro d’Italia bacia l’Abruzzo, percorrendone le quattro province: partenza il 6 maggio dalla costa dei Trabocchi con una crono, poi la Teramo – San Salvo il giorno successivo, e poi la Vasto – Melfi l’8 maggio, oltre alla già citata tappona appenninica del 12. “È la partenza l’evento che più si ricorda di una corsa a tappe come il Giro d’Italia”, osserva D’Ettorre. “È un premio all’Abruzzo, al suo territorio fantastico: e anche gli altri ci osservano e ci stimano. Una cartolina fantastica per la regione e per uno sport come il ciclismo”.
Ma la puntata di #nonsolocalcio è stata anche l’occasione per ricordare un amico e collega di Alessandra D’Ettorre, Davide Rebellin, morto il 30 novembre falciato da un tir: Alessandra già dalle nostre pagine aveva parlato di una strage continua, di “ciclisti come carne da macello“. In lei, che va nelle scuole insieme alla Fondazione Michele Scarponi proprio per sensibilizzare i più giovani sul tema, un grandissimo senso di amarezza e di impotenza: “Mancano cultura e rispetto in Italia: così il ciclismo andrà a morire. Prima andavamo a fare i ritiri in Toscana, o comunque anche le squadre straniere venivano in Italia. Ora anche le squadre italiane vanno in Spagna perchè lì la legge è molto più punitiva nei confronti di chi non rispetta le distanze con i ciclisti per strada. È una questione di rispetto: non possiamo più assistere a questa strage quotidiana”.

#nonsolocalcio, 8′ puntata: Giro d’Italia, ospite Alessandra D’Ettorre. Conduce Eleonora Falci