Le lingue lunghe aquilane si ritrovano quest’anno per la prima Sant’Agnese “in libertà” dopo le restrizioni dovute alla pandemia. Le ultime due edizioni, seppur da remoto, non hanno comunque impedito alle tante congreghe aquilane di eleggere i “linguacciuti” della compagnia.
Che sia in casa o al ristorante il 21 gennaio è Sant’Agnese: e la “tradizziò” va rispettata. Chi conquisterà quest’anno l’ambito titolo di “lavannara”, “mamma dei c… deji atri”, “ju zellusu” o “la lima sorda”? Sant’Agnese per gli aquilani non è solo una festa e non è soprattutto, come dicono tanti, solamente una giornata votata alla maldicenza. Per tanti si tratta semplicemente di un rito, di una tradizione folkloristica che va onorata e rispettata.
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Come nasce il mito e il rito di Sant’Agnese?
Le leggende sono tante e si perdono tra storia e mito nella notte dei tempi. Si sa per certo che esisteva un monastero omonimo della santa venerata dalle malelingue presso l’ex ospedale San Salvatore in piazza Giulio Natali, accanto il convento delle suore di San Basilio. La giovane e casta Agnese che morì martire per decapitazone e “jugulata”, rappresentò nell’immaginario collettivo un esempio di purezza, degno di venerazione. Pare quindi che fosse diventata intorno al ‘500, protettrice delle donne ai margini della società, delle linguacciute, di quelle “malmaritate” e delle “giovinette pericolanti”. Un’altra storia molto più antica e risalente agli anni della fondazione della città, dice che c’erano ei gruppi di persone che si incontravano nelle locande per “parlare male” dei signori e per questo motivo, proprio il 21 gennaio, vennero esiliati. Da qui, il termine “quelli di Sant’Agnese” che furono poi riammessi in città a patto che non facessero più “pettegolezzi”. Ovviamente, il patto non fu rispettato e ben presto tornarono a incontrarsi, pare della parti della Rivera, per fare “maldicenza”.
Tra ricordi e leggende, l’intervista del Capoluogo al giornalista, scrittore e saggista aquilano Mario Narducci, inventore, tanti anni fa, della Sant’Agnese dei giornalisti “di lingua”.
Sant’Agnese, quando c’era la congrega dei giornalisti di lingua
Quest’anno Sant’Agnese capita nel week end: tanti ristoranti in città hanno realizzato anche dei menù ad hoc, a tema, ispirati alle cariche. In questo articolo pubblicheremo mano mano tutti i nomi; in attesa di scoprire tutti gli eletti, se volete inviateci le vostre cariche con una foto all’indirizzo email ilcapoluogo@gmail.com.