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Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna: la stella abruzzese nel mondo

21 gennaio 2023 | 10:03
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Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna: la stella abruzzese nel mondo

L’epopea di Louise Veronica Ciccone, per il mondo solo Madonna. I nonni paterni erano emigrati da Pacentro.

L’epopea di Louise Veronica Ciccone, per il mondo solo Madonna. I nonni paterni erano emigrati da Pacentro.

Quando apparve, agli inizi degli anni ’80, nel mondo dello spettacolo americano, non sembrava che questa nuova stella potesse rimanere a lungo nel suo firmamento. Invece da oltre quattro decenni la star del pop internazionale è sempre lei: Madonna, che come un camaleonte cambia continuamente look, generi musicali e modo di concepire il mondo dello “show biz”. Tutto questo nonostante che il tempo avanzi inesorabilmente, come per tutti, lei (classe 1958), nata negli Usa, nella Città di Bay City, nello Stato del Michigan, terza di sei figli, di Silvio, detto Tony (classe 1931), operaio e di Madonna Louise Fortin, di origine franco-canadese, poi morta nel 1963 per un tumore al seno. I nonni paterni, Gaetano Ciccone e Michelina Di Iulio, erano emigrati negli States nel 1919, dal borgo di Pacentro, nel cuore della Valle Peligna, come tanti altri. Resta negli annali, durante la tournée italiana della Star, nel 1987, la visita ai suoi parenti pacentrani, con un quadro genealogico ricomposto, evidenziando il ruolo importante ricoperto dalle sue grandi famiglie allargate, passate e presenti. In verità un valore costante per tutti i nostri oriundi, aggiunto anche alla sensibilità d’un’artista venuta dal nulla, che dopo il terribile sisma dell’Aquila nel 2009, contribuì con una sua offerta, per la ricostruzione, come per tante altre cause umanitarie nel mondo, attingendo al suo enorme capitale, accumulato in decenni. Tutto questo fin dagli esordi come modella e ballerina, nella “Grande Mela”, sempre con fortissima tenacia e determinazione, fino ad esplodere con l’album “Like a Virgin”, che fece il giro del mondo, imponendo il suo stile trasgressivo e provocatorio, comunque studiato e calcolato. Si sono scritti fiumi di inchiostro su questa “Icona del Pop”, così poliedrica e cangiante di look, alla continua ricerca di novità per stupire ed ammaliare milioni di fans. Forse non si sbaglia nel pensare che l’elisir di lunga vita artistica di Madonna sia proprio dovuta a questa sua capacità camaleontica di cambiare, ma rimanendo sempre riconoscibile. Certamente le sue ultime immagini, quasi deformate, hanno sollevato il dubbio che fosse proprio Lei, dopo i tanti matrimoni, figli e trasgressioni, che cerca di cambiare la morale comune, specie in un Paese puritano, come gli Stati Uniti, avendo annunciato nel 1998, la sua stessa conversione alla religione ebraica, con l’antica Cabala, (con il nuovo nome di battesimo di Esther), pur richiedendo di incontrare, più volte, lo stesso Santo Padre, senza esito. Lei la stella del pop, con ben dieci album nella prestigiosa classifica della “Billboard 200”, affiancata da sette Grammy, venti Mtv Video Music Award, conquistati nella sua lunghissima carriera di mega artista e manager di sé stessa, che non ha voluto cedere il controllo del suo catalogo, come hanno fatto altri colleghi. Ora però a 65 anni la seducente diva, definita prima come Lolita e poi paragonata all’immortale mito di Marilyn, dovrà sempre più fare i conti con le leggi inesorabili della natura, dopo tanti ruoli proposti di “Material Girl”, anche nel cinema con “Cercasi Susan Disperatamente”, e nella commedia “Speed The Plow”. Come nel vecchio adagio “chi si ferma è perduto”, la vulcanica Madonna ora annuncia nuovi fuochi pirotecnici nella sua eterna carriera, in una lunga intervista apparsa sull’ ultimo numero di Vanity Faire, che le dedica la copertina glamour. Come ha ricordato la scrittrice Michela Murgia (vincitrice del Premio Campiello, con il romanzo Accabadora), nel suo editoriale: “Quando la gioventù svanisce e la ribellione rimane”. “A lei invece non si perdona di essere sé stessa. Ridicola in hot pants. Patetica in body caricaturale. Imbarazzante, Che non sa accettarsi… La scorrettezza non invecchia”. Nella sua CoverStory: L’artista che ha sfidato tutte e tutti e ha attratto amore e odio, passioni e critiche, si racconta: “Era il mio destino e l’ho accettato. Perché’ questo è il viaggio che dovevo fare su questa Terra”, annunciando il suo nuovo “Celebration Tour” Noi siano però tradizionalisti e la vogliamo ricordare con la foto di famiglia delle origini abruzzesi, con un post pubblicato in occasione del compleanno del padre, Silvio Antony Ciccone, per i suoi 90 anni, “Insieme alla sua variegata tribù di figli al completo nella sua tenuta “Ciccone Vineyard & Vinery”, nel loro Michigan: “Mio padre è un sopravvissuto, è cresciuto e ha vissuto come immigrato italiano negli Stati Uniti e ha affrontato diversi traumi”.

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