Il senatore Michele Fina, ospite della rubrica Grandangolo, affronta i temi del prossimo congresso del PD: “Non solo una nuova segreteria, ma un nuovo manifesto di valori”.
Tutto pronto per il congresso del PD da cui verrà fuori il nuovo segretario o la nuova segretaria tra Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. A margine dell’ultimo incontro a L’Aquila, che ha visto protagonista proprio Elly Schlein, tra l’altro vice di Bonaccini in Emilia-Romagna, IlCapoluogo.it ha parlato dell’importante appuntamento del congresso nazionale con il senatore Michele Fina, segretario regionale, che appoggia la candidatura di Elly Schlein, anche se precisa: “Ci tengo molto al ruolo di segretario regionale, che intendo svolgere bene; abbiamo ereditato un PD sconfitto da Marsilio e lavoriamo ad un alternativa per le prossime regionali, quindi ci tengo ad essere garante dell’unità del partito. Certo, la mia storia politica, il mio orientamento, è più vicino a Elly Schlein, anche per i tanti temi che ci accomunano, su ambiente e transizione ecologica, su cui evidentemente ha posizioni più avanzate ed è capace di affermarle in Europa”.
Ma non ci sarà solo da scegliere il prossimo segretario o la prossima segretaria: “Sabato riuniamo l’assemblea nazionale, con mille delegati, per approvare il nuovo manifesto dei valori del Pd. In questo senso, affrontiamo un congresso ri-costituente, perché il manifesto attuale è del 2007, ma nel frattempo è cambiato mondo, è cambiato il quadro politico, quindi abbiamo voluto chiamare tanti intorno al partito, proprio per riscriverlo. Parallelamente abbiamo convocato le primarie per la segreteria: prima ci sarà il voto degli iscritti e poi il ‘ballottaggio’ nei gazebo del 26 febbraio“.
Quattro candidati, quindi, caratterizzati anche da “differenze significative, diverse esperienze”, ma “tutte nell’alveo nostra famiglia“.
Come sottolineato da Fina, “alla fine si affermerà una linea politica, ma l’altra avrà comunque cittadinanza, perché così funziona il nostro partito. Oltre al nuovo segretario o alla nuova segretaria eleggeremo anche il nuovo Parlamentino, in modo proporzionale, significa che il giorno dopo, qualunque sia risultato, alla fine si lavorerà insieme. E poi ci sarà la Direzione nazionale che sarà la sintesi di queste diversità. Il Pd nasce per mettere insieme culture politiche che vengono da mondi diversi, ma che poi trovano punti d’intesa, altrimenti non lo si costituisce un grande partito”.
La puntata di Grandangolo
