Mascherine e petali di plastica, c’è la firma di un abruzzese dietro l’abito campione di moda sostenibile

22 gennaio 2023 | 11:03
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Mascherine e petali di plastica, c’è la firma di un abruzzese dietro l’abito campione di moda sostenibile

L’Istituto professionale toscano A. Checchi conquista il Campionato di moda sostenibile, grazie all’abito Destroyed Fairy, che porta anche la firma dell’architetto ed insegnante abruzzese Sabatino Cecchini.

Tre studentesse, tanto entusiasmo, creatività e sensibilità per l’ambiente che ci circonda. Così l’Istituto professionale toscano Arturo Checchi ha conquistato il podio del Campionato della moda sostenibile, grazie all’abito Destroyed Fairy, che porta anche la firma dell’architetto ed insegnante abruzzese Sabatino Cecchini.

Tutto è iniziato da un’idea. Ne è nato un viaggio straordinario alla scoperta della moda sostenibile sull’asse Italia – Emirati Arabi, con il piccolo comune di Fucecchio, nel fiorentino, a recitare la parte del protagonista. E qui si inserisce anche il contributo prezioso di un abruzzese, che in Toscana lavora ormai da qualche anno, il professor Sabatino Cecchini.
La classe III C (oggi IV C ndr) dellIstituto professionale Moda “Arturo Checchi” di Fucecchio ha partecipato, nel 2022, al Concorso internazionale di Junk Kouture, competizione all’insegna di creazioni stilistiche realizzate con materiali riciclati e, step by step, ha raggiunto la fase finale del Concorso con un abito realizzato da tre studentesse, Hiba Essafri, Badji Ramatoulaye e Matilda Xhaferraj, sotto il coordinamento e la supervisione dei docenti Sabatino Cecchini ed Elena Desideri, rispettivamente insegnanti di Progettazione tessile e Modellistica. Dai primi bozzetti, nati dalle idee di studenti e studentesse, alla realizzazione degli abiti: l’attività è stata lunga e complessa, ma ha portato i suoi frutti, con i riconoscimenti delle giurie e la classificazione di uno dei lavori tra gli abiti migliori realizzati a livello mondiale, arrivata nel corso della finalissima internazionale tenutasi ad Abu Dhabi.
Hiba Essafri ha indossato l’abito vincitore tra quelli proposti dalle giovani della III C dell’Istituto Checchi, chiamato Destroyed Fairy, cioè “Fata distrutta”Un progetto la cui eco è giunta fin nell’aquilano: infatti uno dei suoi promotori, Sabatino Cecchini, è originario di Civita d’Antino, piccolo Comune della Valle Roveto. Ed è proprio Sabatino, architetto e insegnante, a raccontarci la genesi dell’iniziativa.

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I 18 ragazzi della classe III C – oggi IV C, sono stati divisi in gruppi da tre: ogni gruppo ha realizzato un abito per la prima selezione a livello nazionale che si è svolta a Milano. Cinque degli abiti realizzati hanno superato la finale italiana, seguita da una seconda scrematura a livello europeo che ha portato l’abito ‘Destroyed Fairy’ a superare la selezione, accedendo alla fase finale del Concorso di Junk Kouture, in programma nell’arena di Abu Dhabi“.
E proprio ad Abu Dhabi l’abito ha conquistato i giudici, di fronte a decine di gruppi di studenti provenienti da tutto il mondo, ognuno dei quali ha mostrato la propria creazione realizzata con materiali di scarto.
“I materiali da utilizzare per la realizzazione degli abiti erano a discrezione dei partecipanti. I diversi gruppi della classe hanno realizzato abiti riciclando ovatta, cotone, plastica, sacchi dell’immondizia. Nel caso dell’abito classificatosi tra i vincitori e volato ad Abu Dhabi a rappresentare l’Istituto Arturo Checchi, le ragazze hanno utilizzato mascherine chirurgiche tinte di verde per la gonna e petali, ricavati da bottiglie di plastica, per il corpetto“, illustra Sabatino Cecchini.

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Perché la scelta di mascherine e plastica?
Le ragazze hanno immaginato una fata che si risveglia nel bosco inquinato e si veste raccogliendo i rifiuti che trova a terra. Tra questi materiali, al giorno d’oggi e – nel caso di specie – un anno fa, era purtroppo comune trovare mascherine gettate e rifiuti vari in plastica. Da qui il bozzetto, a cui è seguita la realizzazione vera e propria dell’abito”.
I docenti Sabatino Cecchini ed Elena Desideri hanno curato la progettazione dei modelli, quindi Elena Desideri, in quanto docente di modellistica, si è occupata della realizzazione pratica degli abiti, con i gruppi classe.
Per Sabatino Cecchini curare la partecipazione ad un Concorso internazionale di Junk Kouture è stata la seconda esperienza diretta vissuta nel settore della Moda: dopo aver progettato l’allestimento di tre mostre per la fondazione Pitti Uomo di Firenze, qualche anno fa.

“Nelle diverse fasi pratiche e lavorative e nelle diverse selezioni previste dal Concorso – prosegue – non è mai mancato entusiasmo né voglia di fare da parte dei partecipanti. Oltre alle ragazze che sono risultate tra le vincitrici, l’intera classe coinvolta nel progetto si è rimboccata le maniche, mettendosi in gioco con impegno e serietà.È come se tutti aspettassero da tempo un’occasione come questa, che si è tradotta in una estensione concreta della loro creatività. Tengo a precisare, inoltre, che questo Concorso internazionale ha permesso ai partecipanti di affrontare una serie di attività multidisciplinari, anche diverse dal settore specifico della creazione e realizzazione di modelli, come alcune interviste in lingua inglese. Compiti di fronte ai quali non si sono mai tirati indietro. I ragazzi sono stati sempre pronti, operativi e puntuali anche nelle consegne del materiale. È stata un’esperienza formativa importante, che – al di là del risultato – ha rappresentato un momento di condivisione e di crescita per tutti”.
Ad Abu Dhabi sono volati la dirigente scolastica dell’Istituto professionale Arturo Checchi, Genny Pellitteri, la docente Elena Desideri e due delle ragazze del gruppo vincitore. Il docente abruzzese Sabatino Cecchini – nel frattempo passato ad insegnare Disegno e Storia dell’Arte in un Liceo di Firenze – la ha seguite da lontano, con orgoglio. Perché la scuola sa regalare emozioni che restano, ben oltre il momento in cui suona la campanella di fine anno.

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