Cronaca

Scuola senza parcheggio disabili: così negano a mia figlia il diritto all’istruzione

Scuola e disabilità: accade che le barriere architettoniche e la mancanza di parcheggi "uccidano l'istruzione, che resta un diritto". La storia di una alunna aquilana.

Scuola e disabilità: non sempre la vita di un minore con disabilità motoria è facile. Ecco come si svolge la giornata di una piccola studentessa aquilana.

Un parcheggio “speciale” può fare la differenza, come la fanno tutte quelle cose che aiutano a eliminare le barriere. Come fa un minore con una importante disabilità motoria a raggiungere la propria scuola se il percorso è pieno di ostacoli?
La storia che Il Capoluogo vi racconta oggi, vorrebbe a tutti i costi un lieto fine per la piccola protagonista e la sua famiglia. Ce la racconta, col cuore pieno di rabbia e dolore insieme, una mamma aquilana, disabile anche lei, che ogni mattina si trova ostaggio di strade, buche e di un parcheggio che non c’è.
“Sono una mamma disabile di una bambina disabile, capisco molto bene come si sente mia figlia e vorrei fare di più. Non poter raggiungere la scuola con facilità è una tortura a cui ci sottoponiamo ogni mattina” .
La scuola è la primaria Giovanni XXIII sulla SS8O. Strada trafficata, a pochi metri dall’imbocco dell’Aquila Ovest, con attività commerciali tutt’intorno, ma manca l’essenziale: ovvero un parcheggio che consenta a chi non può camminare con le proprie gambe di fare un ingresso a scuola e una uscita dignitose.
“Stanno impedendo a mia figlia di vivere serenamente gli anni più belli sui banchi di scuola. Da ottobre mio marito ha chiamato parecchie volte ed è andato anche di persona a parlare con la dirigenza, ma c’è un rimpallo di responsabilità tra Preside e Comune. La Preside vorrebbe fare un parcheggio nella pizzeria limitrofa, il Comune ha proposto invece di introdurre un new jersey all’interno del cortile per far entrare mia figlia con l’auto. Sarebbe la cosa migliore visto che la bimba, stando sulla sedia a rotelle, non può fare lunghi tragitti su una strada già disagiata”.
Mercoledì scorso l’ultimo episodio spiacevole: “Alle 13 ha cominciato a piovere e mia figlia è tornata a casa zuppa d’acqua”.
Intanto il pensiero va alle scuole medie: “Sono preoccupata anche per le medie alla Mazzini, dove questo mese ho fatto l’iscrizione. Lì c’è il parcheggio per disabili, ma è già destinato ad una docente. Quindi la mia battaglia continuerà anche il prossimo anno. E’ una causa che combatto per mia figlia e per tutti i disabili!”.
Un parcheggio può essere, in casi come questo, la condizione essenziale per garantire il diritto a una istruzione continuativa e serena.

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