A Identità golose di Milano lo chef aquilano Jones Bargoni

“La rivoluzione è servita”. A identità golose, prestigioso appuntamento milanese legato al mondo del food, c’è anche lo chef aquilano Jones Bargoni.
Ci sarà anche lo chef aquilano Jones Bargoni al prestigioso appuntamento milanese di Identità golose, negli spazi di MiCo, il convegno dedicato al food e ai cambiamenti in atto nell’alta ristorazione, soprattutto dopo la pandemia.
Identità Goloseè l’appuntamento dell’anno per la community del cibo e della ristorazione di livello, per gli chef e gli esperti del settore. Il tema di questa 18esima edizione, “Signore e signori, la rivoluzione è servita”, è quanto mai attuale e riflette l’epoca di grande cambiamento – non solo nel food – in un contesto sicuramente più ricco rispetto alle ultime edizioni, condizionate ovviamente dalla pandemia. La ristorazione è uno dei tanti settori messi a dura prova dal lungo periodo del lockdown, in cui il settore è andato oltre il “galleggiamento per sopravvivere” approdando al concetto tipo “adesso cosa faccio”, che già è qualcosa di rivoluzionario per come ci si è attrezzati durante il Covid e come ci si è trovati pronti quando si è cominciato ad intravedere un po’ di normalità. Anche per Jones Bargoni, giovane e talentuoso chef aquilano, proprietario del ristorante L’Opera in centro storico, non è stato facile ‘navigare a vista’ durante questi ultimi 2 anni e mezzo. All’inizio della pandemia, durante il primo lockdown, ha partecipato al programma “Cuochi d’Italia” di Alessandro Borghese – fermandosi a un passo dalla semifinale – e stupendo tutti con un’eccellenza tutta abruzzese: tartare di pecora marinata accompagnata da una maionese al rosmarino, peperone dolce d’Altino, fichi di Atessa, riduzione di ratafià e tartufo nero.

Bargoni partecipa all’evento di Milano non da chef, ma da studente del corso in Comunicazione e critica enogastronomica. “Quando siamo entrati in emergenza sanitaria avevo aperto da poco – ricorda intervistato dal Capoluogo – e dopo tanti sacrifici quel lungo periodo di chiusure è stato difficile da sopportare. Ho 27 anni, una lunga gavetta alle spalle e non sono figlio d’arte, ho sempre fatto tutto da solo. Sono riuscito ad andare avanti anche durante la pandemia, ho studiato, provato nuove ricette, sperimentato, ‘sopravvivendo’ con l’asporto e le consegne a domicilio e adesso che speriamo di essere tornati alla normalità, rimettersi in moto e guardarsi intorno è fondamentale. A Identità golose non vestirò i panni dello chef, ma quelli dello ‘studente’: il nostro è un settore sempre in continua evoluzione, la cucina è visione a 360°, è cambiamento continuo e non si finisce mai di studiare e imparare. Se noi chef vogliamo emergere dobbiamo approcciare a tutte le forme di ristorazione che vanno oltre la cucina tradizionale che resta eccezionale, ma che va affiancata ad altro per accontentare ogni tipologia di cliente”.

A Identità golose tante le presenze nazionali e internazionali: dai 4 fuoriclasse della gastronomia spagnola, Andoni Luis Aduriz, Ángel León (per lui si tratta di un debutto interessante per scoprire il legame profondo con l’oceano e con gli abissi, a partire dal riso coltivato nelle acque della baia di Cadice), Paco Morales e Albert Adrià, fratello di Ferran che ha inventato la cucina molecolare, a Alex Atala con la sua evoluzione della cucina carioca. Ovviamente grande spazio anche ai grandi chef italiani: l’abruzzese stellato Niko Romito, Carlo Cracco, Antonia Klugmann, Riccardo Monco, Norbert Niederkofler, Moreno Cedroni, Enrico Bartolini, Martina Caruso, Dario Cecchini, Giorgio Locatelli (giudice di Masterchef Italia e stellato a Londra), il pizzaiolo Franco Pepe, il pasticciere Corrado Assenza, Massimo Bottura e tanti altri.