Attualità

Gigliola Staffilani, la scienziata abruzzese a Boston

La rubrica "Abruzzesi nel mondo" di Sergio Venditti ci presenta oggi Gigliola Staffilani. 

La rubrica di Sergio Venditti ci presenta oggi Gigliola Staffilani.

Tra i migliori talenti universitari mondiali di matematica non poteva mancare anche un’abruzzese di nascita: la Prof.ssa Gigliola Staffilani, nata nel 1966 a Villa Rosa di Martinsicuro, in provincia di Teramo. Una storia che merita di essere raccontata con un filo d’orgoglio e di commozione, perché ha visto emergere il talento e l’intelligenza pura, che ha superato ostacoli e sacrifici unici per affermarsi, a livello mondiale. Una bambina nata in una fattoria, da una famiglia di contadini, che fin da subito evidenziò la sua passione per le scienze matematiche, così ostiche ai più. Quando il padre morì per un tumore questo suo sogno sembrò compromesso a soli  dieci anni, ma la sua caparbietà e l’aiuto della famiglia, le consentirono comunque di proseguire brillantemente gli studi. In particolare nel Liceo Scientifico della vicina San Benedetto del Tronto, vi trovò un’ambiente reattivo in particolare con il sostegno di un docente dal nome evocativo di Mario Illuminati, che la spinse ad emergere negli studi superiori. Così Gigliola si iscrisse all’Università di Bologna, (Facoltà di Matematica) nella sua amata materia, affrontandola con i scarsi mezzi della sua famiglia, ma vincendo lì una borsa di studi. Anche in questo nuovo contesto, nell’Università più vecchia del mondo (nata nel 1.088), la matricola Staffilani si formò in maniera eccellente, laureandosi a soli 23 anni. Grazie al suo impegno e la tenacia di una donna di carattere, proseguì gli studi negli Stati Uniti, presso la Università di Chicago, perfezionando lì la lingua inglese e seguendo gli insegnamenti del noto Prof.Carlos Eduardo Kenig: Nato in Argentina nel 1953, un’autorità nel campo, per i suoi studi “sull’analisi armonica e le equazioni alle derivate parziali”, eletto nel 2018 Presidente della Unione Matematica Internazionale. Sotto questa guida arrivarono prima il master e poi il dottorato di ricerca. Una formazione completa e d’altissimo livello, che portò la Dr.ssa Staffilani a salire in cattedra, come Assistente nella rinomata Stanford University, approdando poi alla Docenza nel Dipartimento di Matematica Pura, del famoso MIT di Boston, come “Full Professor”. In un tale incarico di rilievo, Lei risultò la prima donna di origini italiane a ricoprirlo, che le ha aperto le stesse porte della importante Accademia Nazionale delle Scienze negli Usa, oltre a tanti altri riconoscimenti professionali, in base alle pubblicazioni internazionali dei suoi studi. Questi successi in terra americana, dove si è formata anche una sua famiglia (con un collega d’università, da cui ha avuto due figli), non hanno però allentato i fortissimi legami con l’Italia, con i suoi colleghi del CNR di Roma ed il nostro Abruzzo (dove ha ancora i parenti), che giustamente l’ha nominata suo “Ambasciatore nel Mondo”. La solenne cerimonia di consegna avvenne a Pescara, da parte dell’allora Presidente del Consiglio Regionale, l’On.Nazario Pagano, nel 2012, seguito da un riconoscimento della sua stessa Città di Martinsicuro. In una sua intervista-confessione la Prof.ssa Staffilani ha ricordato la genesi di qu esta sua passione innata: “Adoravo che la matematica fosse completamente logica… mi piaceva il fatto di avere il controllo… avevo già abbastanza emozioni negative intorno a me e avevo bisogno di un mondo dove nessuna emozione prendesse il sopravvento“. Un talento, come tanti, ignorato però nel nostro Paese, costretto ad emigrare altrove per realizzarsi, sottolineando che “in Italia ci sono molti matematici stimati, ma mancano i finanziamenti per condurre ricerche ed esperimenti, mentre negli Stati Uniti ci sono, quindi si è più spronati a fare ricerche e ad ottenere risultati, affrontando anche il Gender Gap“. Quasi una sfida tra mondi paralleli, capace di essere governata solo con la ragione ed il calcolo, senza le tante incognite, che angosciano l’essere umano contemporaneo. Anche così la scienza conquista nuovi traguardi, ma sempre con le competenze ed il merito individuale, così poco apprezzati nel nostro Paese, con il cervello che guida tutti i processi, ma con il cuore e le passioni, che ci danno la forza di realizzare i nostri sogni.

I matematici come precursori: una setta austera, pitagorica, profetica”: Hermann Hesse, il Giuoco delle perle di vetro.

 

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