Provare le scarpe ha un prezzo: commercianti e clienti si dividono



Pagare solo per provare. I vostri commenti. Ma è legale? Ed è utile per spostare i consumi dal web al negozio?
Per provare le scarpe ci vogliono dieci euro. Commercianti e clienti si dividono.
“Il prova scarpe 10 euro” ha acceso un dibattito sui social, dopo l’articolo pubblicato da questo giornale in seguito al fatto avvenuto in un negozio nel centro storico di L’Aquila. Anche provare le scarpe ha un costo che ammonta a dieci euro, incassati dai negozianti, dopo la prova e il non acquisto da parte del cliente, con tanto di ricevuta fiscale. Chissà se questo “evento” ancora raro nelle città più piccole diventerà un esempio da seguire o la regola. Ciò che è certo, che i negozi oltre a sopravvivere alla crisi, alle chiusure degli ultimi due anni causa pandemia, devono fare i conti con un nemico più grande e che prende piede: l’acquisto on line comodo, si può fare in ogni momento e luogo, e spesso più conveniente.
Ma è legale? Ed è utile per spostare i consumi dal web al negozio?
Ecco alcuni dei commenti sotto l’articolo“Chi prova le scarpe paga dieci euro. Il caso all’Aquila”:
“10 € è eccessivo, comunque la gente va in negozio sceglie la marca, prova e poi compra su Amazon”
“Ognuno compra dove gli conviene”
“Se abbassano un po’ i prezzi la gente non compra online! Delle scarpe che online ho pagato €130 qui mi hanno chiesto 280 fatevi un po’ i calcoli! Se la gente non arriva a fine mese deve trovare una strategia per risparmiare!”
“Se chi commenta a gratis sapesse cosa significa oggi come oggi campare un negozio tra costi fissi, concorrenza sleale tra simili e concorrenza sleale on Line, forse farebbe una parola di meno e capirebbe il motivo per il quale alcuni commercianti fanno pagare le prove…ormai è uso comune provare le scarpe in negozio e comprarle on Line quindi se a breve diversi negozi scompariranno non vi mettete poi a fare i grandi bla bla bla ….che a L’Aquila non ci stanno negozi, non si trova niente e tutte le lamentele che gli aquilani sono abituati a fare…Quindi se vi va bene pagate la prova a chi lo espone e vi avvisa prima, altrimenti liberi di comprare on Line senza additare i commercianti che si fanno un mazzo per rimanere in piedi…”
Sono 40 anni che vivo in questa città. Tutte le forme di anti-commercio sono state sperimentate qui. Buona fortuna
Ma chi ci entra! Manco per provarle vengo io. Online tutta la vita, ormai so bene che marche, modelli e numero mi serve
Non sarebbe più semplice ridurre il margine di guadagno? Certo, il negozio fisico ha altri costi, ma questa soluzione mi sempra poco efficace. Porterà solo ad acquistare online, senza vedere il prodotto dal vivo ( tanto c’è obbligo di accettare il reso), mentre vedendolo, provandolo, se la differenza non fosse, come a volte capita, eccessiva, potrebbero acquistare direttamente nel punto vendita
Credo che in questo modo perderanno ancora più clienti. In fondo, se comperi su internet, il più delle volte hai il reso gratuito, quindi non vedo dove sia il problema.
Non esistono solo loro, fortunatamente ci sono anche i centri commerciali
In conclusione: non c’è nessuna norma che preveda il pagamento della prova di un paio di scarpe, ma non c’è nemmeno una norma che lo vieti. L’abitudine di entrare in un negozio e non comprare è sempre più diffusa perché ci sono persone che prima di fare acquisti online vogliono vedere il prodotto desiderato.