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Montagna, i gestori chiedono l’innalzamento della quota impianti a 1500 metri

Commissione d'inchiesta sull'acqua, la voce dei gestori degli impianti sciistici per il comparto montagna: "80% del fatturato in inverno". E la proposta di rispolverare i progetti di impianti a 1500 metri d'altezza.

Commissione d’inchiesta sull’acqua, la voce dei gestori degli impianti sciistici per il comparto montagna: “80% del fatturato in inverno”. E la proposta di rispolverare i progetti di impianti a 1500 metri d’altezza.

Con un comparto montagna che in inverno produce l’80% del fatturato complessivo, arrivano nella Commissione d’inchiesta sull’acqua, presieduta da Sara Marcozzi, le criticità connesse agli impianti sciistici abruzzesi, con la richiesta di trovare soluzioni adeguate a un comparto che soffre più di altri i cambiamenti climatici, con la neve che quest’anno si è fatta vedere solo nella seconda metà di gennaio. Auditi in commissione, insieme all’assessore Daniele D’Amario che ha tratto le conclusioni, Fabrizio Di Muzio, presidente di Federfuni che gestisce gli impianti a Passolanciano, e Italo Gallinelli, per Alta Quota di Pescasseroli. Da quest’ultimo, l’esigenza di alzare la quota degli impianti, attualmente sui 1100 metri a 1500.
Nelle parole del presidente di Federfuni, invece, tutte le criticità di un comparto per il quale “avere la neve come quest’anno, significa saltare il periodo migliore, con perdite del 50%. E con queste perdite non si possono chiudere i bilanci in pareggio. Gli impianti aprono lo stesso, perché chiudere per un anno significa uscire dal mercato”. Senza contare il caro bollette: “Secondo quanto risulta per una importante stazione sciistica abruzzese, le spese energetiche sono salite da 1 milione a 4 milioni di euro”.
In commissione anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, che ha parlato di un comparto che si è articolato nei decenni e delle esigenze dei gestori di avere i discussi impianti di innevamento, che “sono sotto attacco da parte di certi settori dell’ambientalismo, ma bisogna fare i conti con le necessità”.

“Il comparto montagna – ha concluso l’assessore D’Amario – ha bisogno di acqua e ne avrà bisogno sempre di più per mantenere gli standard di innevamento; devo dire che quest’anno brucia particolarmente la mancanza di neve, perché tutte le stagioni sciistiche abruzzesi avevano registrato un sold out che non si vedeva da tanti anni. L’accumulo dell’acqua è evidentemente che il metodo meno impattante per fronteggiare queste situazioni, e va studiato sul versante del recupero della neve che si scioglie”.

“I rappresentanti di categoria degli impianti sciistici – ha dichiarato la presidente Marcozzi a margine della seduta – hanno esposto la propria esperienza lavorativa quotidiana. Sono emerse gravi problematiche sul caro energia, che in alcuni casi impedisce alle strutture di aprire, e opportunità per il ciclo dell’acqua, con gli impianti d’innevamento che possono fungere da riserva idrica, distribuendola nei momenti di maggiore necessità. Abbiamo affrontato anche il tema della destagionalizzazione e dobbiamo registrare che, a oggi, il comparto montagna non è attrezzato per affrontare questa sfida. Non si è più ripetuto, infatti, il boom turistico dei mesi estivi del 2020 in piena emergenza Covid, periodo nel quale andare all’estero era pressoché impossibile. Mettere le strutture nella condizione di sfruttare le risorse del territorio tutto l’anno senza dipendere dalle nevicate invernali, fornire più servizi e dotare il territorio di infrastrutture, saranno i passi fondamentali per affrontare le sfide del futuro. Mi auguro che il governo regionale valuti questa possibilità e agisca di conseguenza. Il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso ha sottolineato l’importanza degli interventi di riduzione delle dispersioni sulle reti idriche nella nostra regione, tema di cui la Commissione d’inchiesta si occupa dal primo giorno, ottenendo una maggiore collaborazione tra tutte le società di gestione. Un’efficace esecuzione dei lavori porterà benefici non solo al comparto sciistico, ma a tutte le aree interne, autentiche riserve di acqua e ossigeno. A conclusione della seduta abbiamo ascoltato le parole dell’Assessore al turismo Daniele D’Amario, che ha affermato come al comparto neve servirà sempre più acqua. Sono allo studio nuove tecnologie che consentano di impattare il meno possibile sul consumo idrico, gestendo al meglio la produzione di neve artificiale. La Giunta si è detta disponibile ad ascoltare proposte e cercare soluzioni all’avanguardia. L’auspicio – osserva Marcozzi – è che la programmazione sia strutturata a lungo termine, così da farci trovare pronti sui grandi cambiamenti che ci aspettano, climatici e non solo, da qui ai prossimi anni. Nella prossima seduta – conclude Marcozzi – andremo avanti con le audizioni, focalizzandoci sulla sostenibilità del sistema idrico del futuro e sul bilancio economico del settore abruzzese. Entriamo nell’ultimo mese di lavoro della Commissione e non vogliamo lasciare niente al caso, presentando a Regione Abruzzo la migliore eredità possibile per guardare alle soluzioni future”.

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