Domande e offerte di lavoro, mancano le opportunità o la voglia?
La segnalazione di un imprenditore aquilano del settore ristorazione. “L’azienda offre, tramite Centro per l’Impiego, il Contratto Nazionale di lavoro, a tempo indeterminato con un mese di prova e la possibilità di fare part time. Eppure, arrivano 30 curricula spontanei e poi la metà di questi candidati non risponde neanche al telefono per fissare un colloquio. Questa è la voglia di lavorare?”
Nel mezzo delle polemiche, mai spente, sul reddito di cittadinanza e sulla situazione nazionale del mercato lavorativo, arriva dall’Aquila la segnalazione di un imprenditore della ristorazione alle prese con le difficoltà nel reperire personale. Ciò, nonostante l’offerta – tramite Centro per l’Impiego – di regolari Contratti (CNL) e di flessibilità nelle turnazioni, attraverso l’opzione di orario part time.
“Ho ricevuto oltre 30 curricula spontanei – racconta l’imprenditore alla nostra redazione, nello spazio Dillo al Capoluogo – e di questi candidati meno della metà ha risposto al telefono per un primo contatto. Non solo, perché il 20% di chi ha risposto ed è stato convocato per un colloquio poi non si è presentato. E ancora, il 10% di chi viene selezionato poi non presenta i documenti necessari per sottoscrivere il contratto. C’è una grande approssimazione, dov’è la voglia di lavorare? A questo punto, anzi, direi che il problema è a monte: si può dire che qualcuno non abbia voglia di lavorare dopo averlo visto all’opera, ma non c’è neanche la voglia di iniziare a lavorare, di trovare un impiego”.
L’imprenditore precisa inoltre, “l’annuncio di ricerca personale della mia azienda fa riferimento al Centro per l’Impiego, con apposito Bando di Recruiting. L’offerta, poi, è di quelle che non si trovano certamente ovunque, con un contratto che parte fin dal primo momento in cui si entra nel mio ristorante. Eppure, su 30 curricula inviati spontaneamente, sia al Centro per l’Impiego che all’indirizzo di altre piattaforme, appena la metà delle persone risponde al telefono. Per poi non presentarsi ai colloqui”.
“Riscontro una mancata attitudine al lavoro – conclude amareggiato l’imprenditore – Per anni ho lavorato come cameriere ed ho sempre pensato che la ristorazione non valorizzasse i suoi addetti. Ma oggi, di fronte a proposte che vedono il lavoratore in regola e tutelato, mi stupisco di tanta mancanza di volontà. Non si dica poi che L’Aquila non offre opportunità, poiché le opportunità ci sono, ma la voglia?”.